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Diario napoletano

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Archivi tag: palazzi di Napoli

Napoli: il Palazzo dello Spagnuolo

26 martedì Set 2017

Posted by Fabrizio Reale in Napoli

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borgo dei Vergini, palazzi di Napoli, palazzo dello Spagnuolo

palazzo dello spagnuolo1

Napoli, 26 settembre 2017

E’ il palazzo dello Spagnuolo… qualsiasi altro commento è superfluo.

Maggiori informazioni, per chi non conosca questo capolavoro dell’architettura, cliccando sul post relativo al percorso attraverso i Vergini ed un pezzetto di Sanità

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Fra eclettico e liberty… villa Cuomo a Napoli

24 domenica Set 2017

Posted by Fabrizio Reale in Napoli

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liberty a Napoli, palazzi di Napoli, sant'eframo vecchio, villa Cuomo

villa cuomo a sant'eframo vecchio napoli
villa cuomo a sant'eframo vecchio napoli_particolare
villa cuomo a sant'eframo vecchio napoli2
villa cuomo a sant'eframo vecchio napoli1

Napoli, 24 settembre 2017

Fra liberty ed architettura eclettica, lontano dalle strade più note del liberty napoletano,  la parte di città fra via Foria ed il verde che si arrampica sulle colline verso Capodimonte.  In vico Sant’Eframo Vecchio, fra palazzi più recenti, si può ancora ammirare villa Cuomo, progettata a inizio ‘900 da Michele Capo (a lui si deve anche il villino Elena e Maria).

fotografia scattata durante una passeggiata del gruppo Conosciamo Napoli e la Campania. 

Napoli: il borgo dei Vergini ed un pezzetto di Sanità, il barocco napoletano ed il palazzo dello Spagnuolo

18 giovedì Feb 2016

Posted by Fabrizio Reale in immagini di Napoli, luoghi da fotografare a Napoli, Napoli, turismo a Napoli

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archeologia nascosta a Napoli, barocco napoletano, borgo dei Vergini, monumenti di Napoli, palazzi di Napoli, Sanità

napoli palazzo dello spagnuolo ai verginiNapoli, 18 febbraio 2016

Ho deciso di riproporre e riorganizzare in maniera organica alcuni percorsi alla (ri)scoperta di Napoli proposti su altri miei blog (laboratorionapoletano.com ma anche Wonder of Naples).  Prima tappa il borgo dei Vergini e un pezzetto del rione Sanità.

Quando si vuole descrivere con un esempio la profonda stratificazione culturale, artistica e sociale che caratterizza la città di Napoli,  si può citare il borgo dei Vergini.   Nell’antichità questa zona, situata appena fuori la cinta muraria greca (parte dell’ attuale via Foria), fu adibita a luogo di sepoltura, dato che qui fu costruita la necropoli della Neapolis greca, fin dal IV-III secolo a.C. come mostrano le testimonianze archeologiche.  Per poter ammirare gli ipogei ellenistici si può contattare l’associazione culturale Celanapoli che organizza interessantissime visite guidate, durante le quali, fra l’altro,  sarà possibile entrare dall’alto, passando per un basso, in una delle antiche tombe.

ipogeo-ellenistico-napoli-bassorilievoA causa del fenomeno delle “lave”, veri e propri torrenti generati in massima parte dalle acque piovane che copiosamente scendevano dalle colline, nel corso dei secoli si accumularono metri e metri di terra e materiali rocciosi, facendo perdere le tracce dell’antico utilizzo. Il borgo dei Vergini (il nome stesso deriva da antichi miti ellenici) fu quindi costruito su antichissimi reperti nel corso del Medioevo e  conobbe il massimo splendore in età moderna, fra la fine del XVII secolo ed il XVIII secolo, quando divenne simbolo del barocco napoletano. Accadde infatti che appena fuori le mura della città diversi nobili e patrizi partenopei iniziarono a restaurare o costruire le proprie dimore,  lontano dal caos dei vicoli della città ma comunque a poche centinaia di metri dalle porte di Napoli.  Allo stesso modo furono tante le chiese ad essere costruite o rinnovate.  Con la costruzione della reggia di Capodimonte, poi, la strada che passava fra il borgo dei Vergini e l’attuale rione Sanità divenne per circa mezzo secolo l’unico percorso di collegamento fra i due palazzi reali.  I nobili fecero a gara per realizzare palazzi dall’architettura sempre più spinta e magnificente, vi lavorarono per restaurare palazzi precedenti e costruire nuove chiese architetti del calibro di Ferdinando Sanfelice (che elesse a pochi passi dai Vergini, nel rione Sanità,  la propria dimora) e Luigi Vanvitelli. Il periodo di massimo splendore del borgo non durò però a lungo, perché con la costruzione del ponte della Sanità (il ponte dei francesi) ad opera di Murat a inizio XIX secolo, il tortuoso cammino che portava attraverso i Vergini a Capodimonte divenne sempre meno utilizzato, i sontuosi palazzi divennero proprietà divise fra sempre più persone, cadendo in alcuni casi in situazioni di profondo degrado. Oggi il borgo dei Vergini è un colorato mercato popolare a cielo aperto ed il rione della Sanità di cui fa parte meriterebbe di essere meta principale del turismo per le antichissime radici o per i monumenti presenti piuttosto per fatti di cronaca nera e come esempio di degrado.

palazzo dello spagnuolo a napoli borgo VerginiFra tutti i palazzi e le costruzioni presenti in zona, il più noto è il palazzo dello Spagnuolo (o dello spagnolo),  considerato opera di Ferdinando Sanfelice.  Particolarità di questo capolavoro dell’architettura barocca  è la grande scalinata detta “ad ali di falco”,  adornata con stucchi in stile rococò  , la più celebre fra le tante scalinate a doppia rampa realizzate in quegli anni (altri esempi quella di palazzo Sanfelice,  quella di palazzo Trabucco).  All’interno del palazzo prima o poi verrà inaugurato il museo dedicato al grande Totò.

napoli palazzo dello spagnuolo fish eyeDel resto il grande Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, noto a tutti come Totò ebbe i natali a poca distanza, in via Santa Maria Antesaecula, il 15 febbraio del 1898, come ancora oggi ricorda una lapide allingresso del palazzo.

lapide casa natale di TotòTornando a via Vergini, non si può notare che vi si affacciano numerose chiese, molte delle quali di origine antica, spesso ricostruite su strutture preesistenti ritrovatesi al di sotto del livello stradale a causa del fenomeno delle lave dei Vergini.  Fra queste, oltre a Santa Maria dei Vergini (quasi distrutta a causa dei bombardamenti durante la II guerra mondiale), si segnalano Santa Maria Succurre Miseris, costruita su pianta originaria del trecento nel ‘700 su progetto di Ferdinando Sanfelice nonchè la chiesa delle missioni ai Vergini, progettata da Luigi Vanvitelli.

Chiesa di Santa Maria Succurre Miseris ai Vergininapoli chiesa dei missionari di san vincenzo vergini A poca distanza da via Vergini, all’inizio di via Sanità, tappa d’obbligo è la dimora del grande architettoFernando Sanfelice, architetto autore di riferimento del barocco napoletano.   Dalla costruzione del nuovo edificio e restauro di quel che c’era in origine accanto nacque palazzo Sanfelice, splendido esempio di architettura civile del XVIII secolo, oggi purtroppo in stato di avanzato degrado.

Dall’esterno il palazzo presenta due portali gemelli, ciascuno sormontato da due sirene che mescolano il mito greco (hanno le ali) e quello latino (hanno la coda di pesce), ciascuno con una lapide a ricordare quale palazzo era stato restaurato e quale costruito ex novo, motivando con la salubrità del luogo (EXIMIAM LOCI SALUBRITATEM) appena fuori le mura della città (che arrivavano a via Foria allora come in antichità) la scelta.
All’interno i due cortili sono profondamente differenti, il primo con un “falso” ottagono come base,  dotato di una scalinata a doppia elica tanto bella quanto attualmente in stato di avanzato degrado, il secondo, rettangolare, con l’ampia scalinata ad ali di falco, scenograficamente  esaltante quasi al pari di quella di palazzo dello spagnuolo, che sarebbe stata realizzata alcuni lustri dopo.
Per immaginare quanto dovesse essere grandioso il palazzo, basti pensare che all’interno ospitava affreschi di Solimena e sculture di Sammartino.  Oggi si vede ben poco del fasto antico. Altre fotografie di palazzo Sanfelice su laboratorionapoletano.com

palazzo Sanfelice alla Sanitàpalazzo sanfelice particolare1

La gloriosa decadenza di alcuni palazzi di Napoli

24 venerdì Apr 2015

Posted by Fabrizio Reale in fotografando a Napoli, immagini di Napoli, luoghi da fotografare a Napoli, monumenti di Napoli, Napoli

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palazzi di Napoli

palazzo d afflitto via nilo 30 napoli

palazzo d’Afflitto in via Nilo dai percorsi visivi su Napoli di laboratorionapoletano.com

Napoli, 24 aprile 2015

“Vibrant, chaotic and gloriously dilapidated

E’ da giorni che l’incipit del bell’articolo su Napoli pubblicato dal Telegraph mi ritorna continuamente in mente.  Gloriously dilapidated, gloriosamente cadente, decadente, fatiscente.

Come non pensare ai tanti palazzi di Napoli che son nati per ospitare nobiltà di antichi regni e poi nel corso dei secoli son decaduti insieme ai loro proprietari, fino a diventare persino luoghi degradati e quasi dimenticati. Non c’è portone nel centro antico della città che non nasconda qualcosa di bello, retaggio di antichi fasti.

Mi vengono in mente i palazzi di via Nilo, antichissimo cardo della Napoli greco-romana, ancora nel corso del Cinquecento e fino al Settecento luogo pieno di palazzi di una bellezza travolgente, attualmente nobili decaduti, come palazzo d’Afflitto (via Nilo 30a) o quello al civico 20.   Non solo… ci sono palazzo Mastelloni a piazza Carità e tantissimi altri un po’ ovunque sparsi per il centro antico (alcuni presenti nella raccolta “Palazzi di Napoli” che sto lentamente realizzando su laboratorionapoletano.com) .  Di sicuro il più bello e noto fra i palazzi di Napoli in estremo degrado è palazzo Sanfelice alla Sanità, dimora del grande architetto, autore di riferimento del barocco napoletano, Fernando Sanfelice.  A fine post le ultime due foto riguardano proprio le due scale di questo capolavoro del barocco napoletano.

palazzo mastellone napoli1

palazzo Mastelloni in piazza Carità a Napoli da laboratorionapoletano.com

palazzo amendola sedile di porto napoli

Palazzo Amedola in vico Melofioccolo al sedile di Porto – da laboratorionapoletano.com

Palazzo Sanfelice alla Sanitàpalazzo Sanfelice scala laterale

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