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Picasso e Napoli: Parade, da non perdere fino al 10 luglio la mostra che racconta il rapporto fra Picasso e Napoli

10 sabato Giu 2017

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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mostre a Napoli, musei di Napoli, museo di Capodimonte, Picasso e Napoli: Parade

parade picasso capodimonte 2 fisheye
pulcinella picasso maschera
bozzetti allestimento scenografia pulcinella picasso nettuno

Napoli 10 giugno 2017

Ancora un mese di tempo per ammirare Picasso e Napoli: Parade, la mostra che racconta il legame di Picasso con Napoli, la passione del grande artista per la maschera di Pulcinella, che rielaborò personalmente per l’ allestimento scenografico del balletto Pulcinella di Igor Stravinskij scritto fra il 1919 ed il 1920.  Da notare il confronto fra la maschera tradizionale e quella elaborata da Picasso.

Picasso fu in Italia 100 anni fa, nel 1917, e fu attratto sia dalla città di Napoli che dalle rovine dell’antica Pompei.  Sono tanti i suoi bozzetti per Pulcinella che richiamano anche figure popolari e luoghi partenopei (la fontana del Nettuno ad esempio).

Come ricordato nella pagina del Museo di Capodimonte, nell’enorme sipario del balletto Parade,  Picasso ha inserito come protagonisti del dipinto   Jean Cocteau, Erik Satie, Léonide Massine, Serge Diaghilev e lui stesso, “mascherati, seduti come in un presepe napoletano che ricorda l’antica Pompei”.  L’opera è esposta nel salone delle feste del palazzo di Capodimonte, insieme ad altre opere di Picasso (tele e bozzetti) e di artisti italiani coevi dello stesso.

La mostra può essere occasione per tornare una volta in più al museo di Capodimonte, che ospita capolavori indiscussi dell’arte che attraversano sette secoli.

Ps. Molto comodo è il servizio navetta A/R + ingresso museo + ingresso mostra Picasso a 20 euro per gli adulti.

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Un milione di visitatori in più nei musei campani nel 2016 rispetto al 2015: tutti i dati da Pompei alla piscina Mirabile

08 domenica Gen 2017

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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musei di Napoli, museo archeologico Nazionale di Napoli, museo di Capodimonte, statistiche visite musei

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Napoli, 8 gennaio 2017

Nel nuovo record stabilito dai musei italiani nel 2016 ( 44.446.573 visitatori nel 2016, poco meno di 1,2 milioni in più rispetto al 2015) c’è tanta Campania.

La Campania è infatti prima in valore assoluto per incremento di visitatori (8.075.331 nel 2016 contro i 7.052.624 del 2015) con un +14,2%, seconda per numero totale di visitatori dietro il lontanissimo Lazio (19.653.167 in leggera flessione) staccando una Toscana in flessione.

Consultando il portale dei beni culturali è possibile stilare una classifica dei musei campani (qui la tabella delle visite nei musei italiani).  Ho riportato tutti i siti con più di 10.000 visitatori secondo il sito dei beni culturali.  La reggia di Caserta (+37%), castel Sant’Elmo ed il museo di Capodimonte (+33% entrambi), il sito di Paestum (+27%) ed il museo archeologico di Napoli (+18%) sono fra i siti con maggiore incremento rispetto al 2015 in Italia.   Fra i siti minori il portale dei beniculturali evidenzia gli exploit del museo del Museo Nazionale della Ceramica “Duca di Martina”, che supera i 20mila visitatori con un +258% rispetto ai meno di 6000 del 2015 ed il Museo “Diego Aragona Pignatelli Cortes” che passa da circa 15mila del 2015 ad oltre 40mila del 2016 (+166%).

 

  • Scavi di Pompei    (3.283.740 nel 2016, 2.934.010 nel 2015)
  • Parco di Capodimonte (Oltre un milione di presenze, 30000 in più rispetto al 2015)
  • Reggia di Caserta (683.070 nel 2016, 497.197 nel 2015)
  • Museo Archeologico Nazionale di Napoli (452.038 rispetto ai 381.632 del 2015)
  • Scavi di Ercolano  (412.019 rispetto ai 352.365 del 2015)
  • Scavi di Paestum  (355.401 rspetto ai 279.078 del 2015)
  • Grotta Azzurra di Anacapri (238.589 in flessione rispetto ai 274.288 del 2015)
  • Castel Sant’Elmo (199.233 visitatori)
  • Museo di Capodimonte (193.055 )
  • Palazzo Reale di Napoli (185.499)
  • Museo di San Martino (136.935)
  • Circuito archeologico di Ercolano-Pompei-Oplonti (93.693 biglietti)
  • Certosa di San Lorenzo a Padula (80.240 )
  • Scavi di Stabia (56.910)
  • Circuito archeologico dell’antica Capua (41.429)
  • Complesso archeologico area flegrea (museo nel castello di Baia, Cuma, etc.) (41.242)
  • Museo Pignatelli d’Aragona Cortes (40.989)
  • Parco archeologico di Elea- Velia (33.380)
  • Scavi di Oplonti (33.189)
  • Certosa di San Giacomo a Capri (31.726)
  • Museo di San Francesco a Folloni a Montella (29.650)
  • Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia (29.392)
  • Anfiteatro flavio e tempio di Serapide a Pozzuoli (28.899)
  • Palazzo di Tiberio e Villa Jovis a Capri (27.488)
  • Circuito Archeologico siti minori (Scavi di Oplonti, Antiquarium di Boscoreale, Scavi di Villa Regina) ( 27.404)
  • Villa marittima e Antiquarium di Minori (26.664)
  • Tomba di Virgilio (23.479)
  • Museo Nazionale della Ceramica “Duca di Martina” (20.661)
  • Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino (20.343)
  • Area Archeologica di Paestum, ivi inclusi la cintamuraria e l’edificio “Ex stabilimento Cirio” (20.211)
  • Area Archeologica del Teatro Romano di Benevento ( 19.303)
  • Complesso Monumentale San Pietro a Corte (Ipogeo e Chiesa di Sant’Anna) (18.876)
  • Monumento nazionale Girolamini (13.631)
  • Parco Archeologico delle Terme di Baia (Visitabile a pagamento solo con il biglietto cumulativo del relativo Circuito). (12.243)
  • Piscina Mirabile (11.100) (foto)

A Napoli la suonatrice di liuto di Vermeer, dal 21 novembre 2016 al museo di Capodimonte

31 mercoledì Ago 2016

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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la suonatrice di liuto di Vermeer, mostre a Napoli, musei di Napoli, museo di Capodimonte

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NApoli, 31 agosto 2016

La notizia era stata anticipata qualche settimana fa ma adesso è ufficiale: la suonatrice di liuto di di Jan Vermeer arriverà in prestito dal MAT ( Metropolitan Museum of Art) di New York a Napoli e sarà esposta dal 21 novembre 2016  al 9 febbraio 2017 nella pinacoteca di Capodimonte.

fonte immagine wikipedia

Segue il comunicato stampa appena pubblicato dall’ANSA:

ANSA/ Mostre: Vermeer, la suonatrice di liuto arriva a Napoli
Dal 21 novembre dal Met di New York a Capodimonte
ROMA
(di Nicoletta Castagni) (ANSA) – ROMA, 31 AGO – ‘La Suonatrice di liuto’, capolavoro di Jan Vermeer custodito al Metropolitan Museum di New York, arriverà a Napoli dove sarà al centro di una grande mostra allestita dal 21 novembre al 9 febbraio nella Pinacoteca di Capodimonte. Alla splendida tela, tra le più celebrate del maestro di Delft, saranno affiancate alcune opere di analogo soggetto, scelte tra quelle conservate nel museo partenopeo allo scopo di indagare i molteplici rapporti instauratisi all’epoca tra l’arte olandese del XVII secolo e quella italiana. Questo prestito eccezionale, che testimonia la collaborazione intrapresa dal Museo di Capodimonte con il Met, rappresenta un’occasione straordinaria per ammirare un dipinto tanto significativo di Vermeer, del quale le opere certe sono solo una quarantina, esposte nelle più importanti collezioni del mondo, ma nessuna nei musei italiani. La ‘Suonatrice di liuto’, dipinta probabilmente intorno al 1664, é un’opera della maturità dell’artista. La tela rappresenta una giovane donna intenta ad accordare lo strumento, mentre rivolge lo sguardo alla finestra da cui entra una chiara luce diurna. Luce che riverbera sul grande orecchino di perla a goccia e sulla collana, sempre di perle, che le cinge il collo. Ipotesi diffusa è che la modella sia proprio la moglie di Vermeer, dal momento che indossa una mantella di seta gialla bordata di pelliccia che in effetti possedette, come rivelano gli inventari, e che compare anche in altre opere del maestro. L’espressione colta dal genio olandese sul volto della giovane donna è quella di un istante di distrazione, come se qualcosa fuori dalla finestra ne avesse per un attimo catturato l’attenzione distogliendola dalla musica. Nella stanza, il tavolo a cui si appoggia è coperto da una stoffa, su cui stanno alcuni libri, forse di musica, poggiata a una parete, una seconda sedia rivestita di pelle fissata con borchie. Al muro, infine, una carta geografica dell’Europa, come se ne realizzavano ad Amsterdam e nelle altre città olandesi in quegli anni. Vermeer la riproduce così bene che si può risalire a quella pubblicata da Jodocus Hondius nel 1613 ed editata nuovamente nel 1659 per inserirla nel Theatrum OrbisTerrarum. In terra si intravedono una viola da gamba e qualche altro libro. Alla stregua degli altri capolavori dell’artista, protagonista è la luce, accentuata dai forti contrasti con le zone d’ombra che scandiscono più piani di profondità. Ad affiancare il capolavoro del Met ci saranno alcune opere della collezione permanente di Capodimonte, selezionate tra quelle raffiguranti donne musiciste (fra cui, in ambito devozionale, tre ‘Santa Cecilia’ nelle straordinarie versioni di Bernardo Cavallino, Carlo Sellitto e Francesco Guarino) per indagare aspetti inerenti al mondo dell’arte seicentesca olandese e ai suoi rapporti con quella italiana, evidenziando non solo le modalità formali e iconografiche del dipinto, ma anche il substrato culturale che sottende l’opera. Del resto, il carattere specifico dei quadri di Vermeer, magistralmente rappresentato nella ‘Suonatrice di liuto’, riflette la cultura medio-borghese dell’Olanda del ‘600. Il soggetto intimo, inserito in un contesto feriale, e il forte senso di realismo caratteristico dello stile del cosiddetto Secolo d’oro, daranno quindi l’opportunità di approfondire alcuni aspetti chiave dello sviluppo narrativo dell’opera di Vermeer. Prima di tutto il liuto, identificato con uno strumento a 11 corde, molto vicino a quello realizzato da Jean Des Moulins, datato 1644 e conservato al Musée Instrumental di Parigi. L’altro elemento che caratterizza fortemente l’ambiente, é proprio la vasta carta geografica dell’Europa. Un’approfondita interpretazione del dipinto, quindi, offerta al pubblico grazie a un’applicazione ricca di contenuti storico-critici, realizzata con il sostegno scientifico del Metropolitan Museum

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