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Diario napoletano

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Archivi tag: museo archeologico Nazionale di Napoli

Domenica al Museo: il MANN nella TOP5 dei luoghi più visitati insieme a Pompei e Reggia di Caserta

06 lunedì Nov 2017

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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dati raccolta differenziata Napoli, Domenica al museo, museo archeologico Nazionale di Napoli

scalone monumentale museo archeologico di napol iMANN

Napoli, 6 novembre 2017

Il museo Archelogico di Napoli è stato visitato da 6193 persone durante la domenica al museo di novembre.  Un dato che colloca il MANN al quinto posto in Italia, secondo museo in Italia poco sotto gli Uffizi (6514 biglietti staccati).  Ottimi dati anche per Pompei e per la reggia di Caserta, sul podio dietro il parco archeologico del Colosseo a 16662 e 12300 INGRESSI rispettivamente.

Numeri Ingressi musei per domenica 5 novembre 2017 (fonte MIBACT)

TOP5
– 20.533 Parco archeologico del Colosseo,
– 16.662 Pompei,
– 12.300 Reggia di Caserta,
– 6.514 Galleria degli Uffizi,
– 6.193 Museo archeologico nazionale di Napoli

Lo scalone d’ingresso del Museo Archeologico Nazionale di Napoli

05 domenica Nov 2017

Posted by Fabrizio Reale in fotografando a Napoli, luoghi da fotografare a Napoli, Musei di Napoli, Napoli

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fotografie di Napoli, MANN, museo archeologico Nazionale di Napoli

scalone monumentale museo archeologico di napol iMANN

Napoli, 5 novembre 2017

La prima domenica del mese, con l’ingresso gratuito nei principali musei statali italiani, può essere occasione anche per i non turisti di approfondire la conoscenza dei musei più famosi o per scattare qualche fotografia.

Nel caso odierno, ho dedicato un po’ di tempo alla sezione epigrafica da poco riaperta al MANN e per scattare qualche foto con fish-eye…  come quella riportata qui in evidenza.

La testa di cavallo, il murales del nuovo simbolo del museo archeologico di Napoli

12 mercoledì Apr 2017

Posted by Fabrizio Reale in Napoli, street art a Napoli

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MANN, murales, museo archeologico Nazionale di Napoli, testa di cavallo di Donatello

Napoli, 12 aprile 2017

È in fase di ultimazione il murales realizzato sullo scalone laterale di accesso al MANN, il museo archeologico nazionale di Napoli. Si tratta di una rappresentazione della testa di cavallo recentemente restaurata ed esposta all’interno del museo.  L’opera in bronzo è il simbolo di palazzo Diomede Carafa (attualmente là vi è una copia in terracotta) ed è stata attribuita a Donatello.

Un milione di visitatori in più nei musei campani nel 2016 rispetto al 2015: tutti i dati da Pompei alla piscina Mirabile

08 domenica Gen 2017

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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musei di Napoli, museo archeologico Nazionale di Napoli, museo di Capodimonte, statistiche visite musei

piscina2bmirabilis_fisheye1

Napoli, 8 gennaio 2017

Nel nuovo record stabilito dai musei italiani nel 2016 ( 44.446.573 visitatori nel 2016, poco meno di 1,2 milioni in più rispetto al 2015) c’è tanta Campania.

La Campania è infatti prima in valore assoluto per incremento di visitatori (8.075.331 nel 2016 contro i 7.052.624 del 2015) con un +14,2%, seconda per numero totale di visitatori dietro il lontanissimo Lazio (19.653.167 in leggera flessione) staccando una Toscana in flessione.

Consultando il portale dei beni culturali è possibile stilare una classifica dei musei campani (qui la tabella delle visite nei musei italiani).  Ho riportato tutti i siti con più di 10.000 visitatori secondo il sito dei beni culturali.  La reggia di Caserta (+37%), castel Sant’Elmo ed il museo di Capodimonte (+33% entrambi), il sito di Paestum (+27%) ed il museo archeologico di Napoli (+18%) sono fra i siti con maggiore incremento rispetto al 2015 in Italia.   Fra i siti minori il portale dei beniculturali evidenzia gli exploit del museo del Museo Nazionale della Ceramica “Duca di Martina”, che supera i 20mila visitatori con un +258% rispetto ai meno di 6000 del 2015 ed il Museo “Diego Aragona Pignatelli Cortes” che passa da circa 15mila del 2015 ad oltre 40mila del 2016 (+166%).

 

  • Scavi di Pompei    (3.283.740 nel 2016, 2.934.010 nel 2015)
  • Parco di Capodimonte (Oltre un milione di presenze, 30000 in più rispetto al 2015)
  • Reggia di Caserta (683.070 nel 2016, 497.197 nel 2015)
  • Museo Archeologico Nazionale di Napoli (452.038 rispetto ai 381.632 del 2015)
  • Scavi di Ercolano  (412.019 rispetto ai 352.365 del 2015)
  • Scavi di Paestum  (355.401 rspetto ai 279.078 del 2015)
  • Grotta Azzurra di Anacapri (238.589 in flessione rispetto ai 274.288 del 2015)
  • Castel Sant’Elmo (199.233 visitatori)
  • Museo di Capodimonte (193.055 )
  • Palazzo Reale di Napoli (185.499)
  • Museo di San Martino (136.935)
  • Circuito archeologico di Ercolano-Pompei-Oplonti (93.693 biglietti)
  • Certosa di San Lorenzo a Padula (80.240 )
  • Scavi di Stabia (56.910)
  • Circuito archeologico dell’antica Capua (41.429)
  • Complesso archeologico area flegrea (museo nel castello di Baia, Cuma, etc.) (41.242)
  • Museo Pignatelli d’Aragona Cortes (40.989)
  • Parco archeologico di Elea- Velia (33.380)
  • Scavi di Oplonti (33.189)
  • Certosa di San Giacomo a Capri (31.726)
  • Museo di San Francesco a Folloni a Montella (29.650)
  • Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia (29.392)
  • Anfiteatro flavio e tempio di Serapide a Pozzuoli (28.899)
  • Palazzo di Tiberio e Villa Jovis a Capri (27.488)
  • Circuito Archeologico siti minori (Scavi di Oplonti, Antiquarium di Boscoreale, Scavi di Villa Regina) ( 27.404)
  • Villa marittima e Antiquarium di Minori (26.664)
  • Tomba di Virgilio (23.479)
  • Museo Nazionale della Ceramica “Duca di Martina” (20.661)
  • Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino (20.343)
  • Area Archeologica di Paestum, ivi inclusi la cintamuraria e l’edificio “Ex stabilimento Cirio” (20.211)
  • Area Archeologica del Teatro Romano di Benevento ( 19.303)
  • Complesso Monumentale San Pietro a Corte (Ipogeo e Chiesa di Sant’Anna) (18.876)
  • Monumento nazionale Girolamini (13.631)
  • Parco Archeologico delle Terme di Baia (Visitabile a pagamento solo con il biglietto cumulativo del relativo Circuito). (12.243)
  • Piscina Mirabile (11.100) (foto)

Il memento mori di Pompei e ‘a livella di Totò…

22 giovedì Dic 2016

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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'a livella, Antonio de Curtis, MANN, memento mori, mosaici di Pompei, museo archeologico Nazionale di Napoli, Pompei, Totò

memento-mori-pompei

Napoli, 22 dicembre 2016

‘A livella di Totò è celeberrima ed ogni napoletano almeno una volta nella vita ne ha declamato alcune strofe.

A morte ‘o ssaje ched”è? …è una livella

Il tema è noto… tutti sono uguali dopo la morte, sia il marchese che il netturbino.  Di sicuro il grande Antonio de Curtis fu ispirato dal dialogo sopra la nobiltà di Parini e probabilmente incise non poco l’essere nato in mezzo alla Sanità, con la frequentazione delle catacombe di San Gaudioso e probabilmente anche del cimitero delle Fontanelle .

Guardando il memento mori esposto al museo archeologico nazionale di Napoli (il MANN) non è difficile immaginare che forse Totò sia stato ispirato anche dal noto mosaico proveniente dall’antica Pompei.

Il significato allegorico è abbastanza chiaro… la ruota della fortuna può girare durante la vita dell’uomo al punto da far diventare ricco il povero e viceversa ma la morte  azzera ogni differenza sociale… è una livella ed una volta volata via l’anima (simboleggiata dalla farfalla) la ruota resta ferma e la livella resta in equilibrio fra i simboli di ricchezza (la ricca stoffa, la corona) ed i simboli di povertà (il bastone del mendicante, il mantello che è quasi una pezza)

La spiegazione allegorica è riportata sul sito del MANN. Ho letto dell’accostamento fra questo mosaico e ‘a livella di Totò  su facebook alcuni giorni fa. Ineccepibile!

La testa di cavallo in bronzo di Donatello al MANN e la sfilata storica per le strade di Napoli in suo omaggio (orari e percorso)

18 venerdì Nov 2016

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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MANN, museo archeologico Nazionale di Napoli, palazzo Diomede Carafa, sfilata storica, testa di cavallo di Donatello

giostra dei sedili cavalieri-001
Sfilata storica, immagini dalla giostra dei sedili del 2015 https://diarionapoletano.wordpress.com/2015/10/03/la-giostra-dei-sedili-a-napoli-le-foto-della-manifestazione-in-costume-fra-dame-e-cavalieri-sbandieratori-e-tamburini/
giostra dei sedili napoli cavalieri insieme-001
Sfilata storica, immagini dalla giostra dei sedili del 2015 https://diarionapoletano.wordpress.com/2015/10/03/la-giostra-dei-sedili-a-napoli-le-foto-della-manifestazione-in-costume-fra-dame-e-cavalieri-sbandieratori-e-tamburini/
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Sfilata storica, immagini dalla giostra dei sedili del 2015 https://diarionapoletano.wordpress.com/2015/10/03/la-giostra-dei-sedili-a-napoli-le-foto-della-manifestazione-in-costume-fra-dame-e-cavalieri-sbandieratori-e-tamburini/
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Sfilata storica, immagini dalla giostra dei sedili del 2015 https://diarionapoletano.wordpress.com/2015/10/03/la-giostra-dei-sedili-a-napoli-le-foto-della-manifestazione-in-costume-fra-dame-e-cavalieri-sbandieratori-e-tamburini/

Napoli, 18 novembre 2016

La testa di cavallo in bronzo attribuita a Donatello, originariamente collocata all’interno di palazzo Diomede Carafa a Spaccanapoli, da domani avrà una collocazione degna di nota all’interno del Museo Archeologico Nazionale di NapolI (MANN). Per l’occasione tornerà la sfilata storica per le strade di Napoli, organizzata dalla Compagnia dell’Aquila Bianca e dal MANN con il patrocinio del comune di Napoli. La partenza dei circa 150 figuranti sarà infatti proprio dal Museo Archeologico Nazionale, alle 15,30, dopo un doveroso omaggio all’opera di Donatello; il corteo della sfilata aragonese attraverserà la città dal museo fino a piazza del Plebiscito lungo via Toledo.

La storia della testa di cavallo è nota: il re Alfonso il Magnanimo commissionò a Donatello una enorme statua equestre che avrebbe dovuto sormontare il maestoso arco di trionfo simbolo del potere aragonese ma il re morì solo due anni dopo. La testa di cavallo in bronzo fu inviata Lorenzo il Magnifico a Diomede Carafa e là rimase, nel palazzo del Carafa, dal 1471 fino al 1806, quando fu donata al Museo.  La storia della testa di cavallo fu ricostruita solo più tardi, dato che per anni si pensò che potesse essere parte di un monumento equestre di epoca romana originariamente collocato più o meno dove è adesso l’obelisco di San Gennaro. 

 

Immagini d’archivio, giostra dei sedili 2015 

 l’evento su facebook: https://www.facebook.com/events/658217431007733/
Il comunicato stampa

Musei: MANN riscopre cavallo di Donatello, simbolo Napoli 

L’opera in bronzo troverà il suo posto nel percorso museale 

NAPOLI 

(ANSA) – NAPOLI, 18 NOV – É uno dei simboli di Napoli ma ci voleva un direttore toscano, Paolo Giulierini, alla guida da un anno del Museo Archeologico (più 30% di visitatori), per rendere i dovuti onori alla ‘Testa di cavallo Carafa’, bronzo di Donatello che domani, accompagnato da una sfilata storica in costumi aragonesi, troverà il suo degno posto nel percorso museale. Un metro e 75 centimetri, ammirata da Goethe nel quattrocentesco palazzo nobiliare di via San Biagio dei librai, la testa era forse parte di un monumento equestre di 5 metri che Donatello avrebbe iniziato per Alfonso V d’Aragona, destinato al portale d’ingresso di Castel nuovo. L’opera incompiuta fu poi inviata da Lorenzo il Magnifico al Re Ferrante che la donò al suo cortigiano Diomede Carafa nel 1471 e quindi posta nel cortile di quello che per secoli si chiamò, appunto, ‘il palazzo del cavallo di bronzo’. Fino a che la protome, venerata dal popolo per una leggenda che la legava al Virgilio Mago autore di statue di animali portafortuna, venne donata al Museo Archeologico dall’ultimo principe di Colubrano Carafa, nel 1809. Da allora nel palazzo ai decumani c’è una copia in terracotta. Considerata dapprima reperto archeologico dal Vasari (che la riconobbe poi di Donatello) e Winckelmann, al MANN, tra i tesori pompeiani e Farnesi, la testa Carafa è stata sempre poco visibile al pubblico. Eppure il prof. Francesco Caglioti nel 2014 sciolse ogni dubbio sul suo autore grazie a documenti che attestano la commissione al Donatello da parte di Alfonso V d’Aragona e i mandati di pagamento al maestro fiorentino. “Il rientro della testa Carafa nel MANN assume un significato di grande rilievo – spiega Giulierini che da appuntamento a napoletani e turisti per lo svelamento nella nuova collocazione – L’opera di Donatello a Napoli collega immediatamente la città partenopea ai suoi capolavori di Firenze, si pensi alla statua del David o alla Maddalena, o a quelli di Padova (il monumento equestre del Gattamelata). Il Mann, che accolse il bronzo nell’Ottocento diventando l’ultima dimora di questa straordinaria opera, guadagna tre secoli di riflessione sul mondo classico. Non celebra cioè solo l’apporto dei Borbone alla rinascita dell’archeologia occidentale ma irradia i valori dell’Umanesimo e del Rinascimento che rappresentano forse la più grande rivoluzione culturale della storia”. ”Il Rinascimento – ricorda il cortonese Giulierini – era un mondo ancora fatto di manoscritti da poco riscoperti, di studi filologici, di qualche, raro, rinvenimento archeologico e di contemplazione di monumenti che emergevano ancora, quasi magicamente, nelle città che tornavano a nuova vita. Alle corti di Firenze, Milano, Roma, Mantova, Ferrara rispondono le Accademie, veri cenacoli di studiosi, come quella di Napoli: una Napoli aperta e osmotica, che sarà capace di importare anche la cultura fiamminga”

La sezione egizia del Museo Archeologico di Napoli, la più antica collezione egizia in Italia, la seconda per importanza

15 sabato Ott 2016

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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MANN, museo archeologico Nazionale di Napoli, sezione egizia museo archeologico di Napoli

sezione-egizia-museo-archeologico-di-napoli1
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mummia-sezione-egizia-napoli
mummia-in-sarcofago-sezione-egizia-museo-archeologico-di-napoli

Napoli, 15 Ottobre 2016

La sezione egizia del museo archeologico nazionale di Napoli (MANN) è stata riaperta al pubblico il 7 Ottobre 2016 dopo anni di chiusura.

Si tratta della più antica collezione egizia italiana, allestita a partire dalla collezione Borgia (acquistata da Gioacchino Murat nel 1814), da quella Picchianti e da altre minori (oltre che dal naoforo farnese che già faceva parte del museo prima ancora che fosse allestita una sezione egizia a inizio XIX secolo).

Molto luminose, con reperti protetti da teche alternati ad altri a vista, le sale riaperte al pubblico permettono al visitatore di attraversare migliaia di anni di storia.

Una collezione che da molti è indicata come la seconda per importanza in Italia, dopo Torino. Un motivo in più per visitare il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

PS

Per i bambini, interessati soprattutto alle mummie presenti (fra cui quella di un bambino), tutte le domeniche alle ore 11,00 è previsto un itinerario speciale con visita guidata, come scritto nell’agenda di napoliperbambini.com 

 

 

 

 

Napoli, #ritornodeifaraoni… riapre la sezione egizia al Museo Archeologico di Napoli (dal 7 ottobre 2016)

29 giovedì Set 2016

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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#ritornodeifaraoni, MANN, museo archeologico Nazionale di Napoli, sezione egizia museo archeologico di Napoli

napoli-museo-mummia-egizia-bambino

Napoli, 29 settembre 2016

Oramai mancano pochi giorni al #ritornodeifaraoni a Napoli.  Il Museo Archeologico di Napoli (MANN)  ha infatti annunciato che il 7 ottobre 2016 riaprirà, dopo numerosi anni, la sezione egizia, per molti ritenuta la seconda in Italia per importanza e qualità dei reperti dopo il museo egizio torinese.  Dal prossimo fine settimana, quindi, sarà possibile riappropriarsi di un pezzo importante del Museo Archeologico napoletano ed ammirare reperti quali il naoforo farnese  e quelli provenienti dalle collezioni Borgia e Picchianti o altre minori. Si tratta, come si può apprendere consultando il portale del museo, di circa 2500 oggetti che attraversano 3000 anni di storia egizia, dall’antico Regno fino all’epoca greco romana, dal 2686 a.C. al 395 d.C.

In fotografia mummia di bambino, Museo Archeologico di Napoli, scatto del 2011 (La mummia fa parte di una piccola parte della collezione che è rimasta visitabile in questi anni).

Il gigante di Palazzo, i depositi dell’Archeologico, le mostre, Comacchio…

05 venerdì Ago 2016

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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museo archeologico Nazionale di Napoli

giove cumano-001
gigante di palazzo-001

Napoli, 5 agosto 2016

Nelle ultime settimane si è parlato tanto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli,  salito agli onori delle cronache per due differenti motivi, tra loro più collegati di quanto non si possa immaginare. A metà luglio infatti sul Corriere del Mezzogiorno si è scritto della necessità di dare maggiore spazio e visibilità al Giove Cumano, il celeberrimo “Gigante di Palazzo” immortalato da tanti dipinti in largo di Palazzo a cavallo fra il XVII ed il XVIII secolo e che ebbe ruolo di statua parlante, come Pasquino a Roma .  Nelle ultime settimane si è scritto e discusso tanto, anche e soprattutto sui social network, dell’accordo fra il MANN ed il comune di Comacchio, in base al quale verrà allestita una mostra sui reperti di Pompei ed Ercolano nel nascente museo archeologico “Museo delta Antico”.  In base all’accordo (biennale con possibilità di rinnovo) alcuni reperti attualmente nei depositi del MANN verranno esposti per alcuni mesi a Comacchio.

 

Tralasciando le polemiche, vorrei soffermarmi su alcuni aspetti che meritano di essere approfonditi, anche grazie ad un paio di articoli pubblicati  da Il Giornale dell’arte nelle ultime due settimane, un primo sul Bilancio del MANN, un secondo sulla prossima “tourneè” negli States di alcuni reperti dei depositi del museo.

  • L’archeologico di Napoli risulta al 14mo posto fra i musei italiani più visitati nel 2015 (364000 visitatori) con quasi la metà dei visitatori del museo egiziano di Torino (il museo archeologico più visitato in Italia, escludendo ovviamente i “siti archeologici” quali Il Colosseo e Pompei).
  • L’incasso relativo alla bigliettazione è di circa 1,2 milioni di euro cui vanno aggiunti i supplementi per le mostre (0,6 milioni) e le entrate derivanti da servizi aggiuntivi (0,2), prestiti per mostre all’estero (0,6 milioni circa ) e sponsorizzazioni (stimate in 0,1 milioni) (fonte).
  • Il museo ha un patrimonio di circa 250.000 oggetti

 

Con questi numeri e nell’ottica di continuare nell’opera di rilancio dell’immagine di Napoli nel suo complesso e del museo archeologico in particolare,  il prestito di opere può essere ritenuto valido e funzionale, soprattutto verso l’estero, così come è  di grande interesse culturale ogni collaborazione che porti ad uno scambio di opere d’arte per un tempo limitato.  Sul fronte Comacchio probabilmente è stata carente la comunicazione ed ha generato diverse incomprensioni, sarà interessante conoscere tutti i dettagli dell’accordo prima di esprimere ogni giudizio, anche se il direttore del MANN oggi nella replica data è stato abbastanza esauriente. 

Con i numeri sopra espressi e con tutte le criticità tipiche del MANN note a chiunque vi si sia recato con una certa frequenza nel recente passato, il museo accanto alla calendarizzazione di mostre dal grande interesse (nel 2016 Mito e Natura ad esempio), accanto alla necessità di rilanciare alcuni servizi accessori, dovrà lavorare ancora di più su alcuni fronti (non si tratta di proposte ma riprendo semplicemente quanto già di programmato risulta dalla lettura da diverse fonti):

  • Dare maggiore visibilità ad alcune opere d’arte oggi collocate in modo quanto meno improprio… il gigante di Palazzo ne è l’esempio più lampante, non fosse altro per la fama secolare
  • Creare spazi in cui a rotazione mostrare i reperti attualmente nei depositi
  • Riaprire aree da troppo tempo chiuse al pubblico (la sezione egizia dovrebbe riaprire a ottobre 2016 ad esempio).
  • Razionalizzare le risorse umane in modo tale da evitare che alcune sale possano risultare chiuse in determinati periodi dell’anno

Non penso possa essere vincente la proposta di alcuni di creare una sorta di archeologico bis all’albergo dei poveri per dare maggiore visibilità ai reperti nei depositi, bisogna secondo me che sia l’Archeologico stesso a restare l’attrattore principale, che possano aumentare ancora i visitatori e che il museo sia più “fluido”, grazie proprio a mostre che possano pescare anche dall’interno e non solo da altri musei, proponendo una rotazione dei reperti che potrà solo attrarre di più non solo il turista ma anche i napoletani.

Di sicuro spero che l’attenzione mediatica sul museo di questi giorni si possa tradurre in più napoletani che si vadano a visitare il museo, non necessariamente durante le pur apprezzabili domeniche gratis.

 

C’è Batman al Museo archeologico nazionale di Napoli…

25 lunedì Apr 2016

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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Giorni di un futuro passato di Adrian Tranquilli, MANN, musei di Napoli, museo archeologico Nazionale di Napoli

batman al museo archeologico

Napoli, 25 aprile 2016

Guarda papà c’è Batman…  di tutto mi sarei aspettato di vedere al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) in questo 25 aprile 2016 dopo aver affrontato una grande (e rapida) fila all’ingresso, ma non di ritrovarmi in mezzo a tre statue raffiguranti Batman nel riaperto cortile delle Camelie (per la mostra Mito e Natura).  In realtà girando per il museo, sono diversi i supereroi disseminati qua e là, uno spiderman accanto al Toro Farnese o un Batman trafitto da frecce accanto ad un satiro dormiente….    Giorni di un futuro passato di Adrian Tranquilli è una mostra che attirerà l’attenzione di grandi e piccoli, mescolata com’è in mezzo a capolavori del passato.  Di grande impatto visivo il modello di San Pietro all’ingresso, realizzato con migliaia di carte di Joker…

La mostra sarà visitabile negli orari di apertura del MANN fino al 6 giugno 2016

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