Questa mattina alle ore 11,30 verrà presentato alla cittadinanza il monumento a Diaz restaurato nell’ambito del progetto Monumentando, a costo zero per la cittadinanza. Il foto confronto fra com’era il monumento prima del restauro e come è oggi mostra il tanto lavoro fatto.
C’è un però.
A guardare bene il monumento, aguzzando la vista e soffermandosi su determinati punti, si scorgerà, soprattutto alla base (oggetto di un ulteriore passaggio da parte dei restauratori nelle ultime settimane), ancora qualche segno degli atti vandalici.
Una traccia, un alone… Perché l’atto vandalico, la scritta, il graffito lasciano comunque il segno.
Non dimentico le parole ascoltate alcuni anni fa di un restauratore durante una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza contro i graffiti vandalici: per quanto si possa lavorare, ripulire e restaurare… qualche segno, qualche traccia dell’atto vandalico resterà sempre, indelebile. Questo perché i materiali spesso, essendo porosi, assorbono vernici e pitture o perché in alcuni casi si rischierebbe di danneggiare di più con l’opera di pulizia utilizzando metodi troppo aggressivi.
Questa mattina appariva ancora coperto da un telo, in attesa che il monumento restaurato venga svelato alla presenza del sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
E’ l’obelisco di Portosalvo, un monumento che da almeno due lustri appariva imbrigliato a causa di problemi di staticità, simbolo insieme alla vicina chiesa ed alla fontana della maruzza della difficoltà di recuperare il patrimonio artistico/culturale che aveva Napoli fino a qualche tempo fa.
Da quando è stato inaugurato il progetto Monumentando, pur fra le critiche dei tanti eccellenti partenopei che avrebbero fatto diversamente, sicuramente meglio, di più e in minor tempo ( !!! ), questo è il sesto monumento recuperato ed altri sono già oggetto di lavori in corso.
Un dato non scontato, riuscire a far restaurare i monumenti a costo zero per la collettività, grazie ai proventi delle sponsorizzazioni pubblicitarie.
Proprio nella piccola isola in mezzo all’asfalto di Portosalvo l’esempio più evidente. Se con Monumentando son stati recuperati la fontana della maruzza e l’obelisco, la curia è ancora alle prese con il (ben più oneroso) restauro della chiesa di Santa Maria di Portosalvo, un restauro che sarebbe dovuto iniziare nel 2009 con una formula simile (la ditta che si deve occupare del restauro avrebbe dovuto usufruire dei proventi delle pubblicità installate sulle impalcature ) ma che nel 2013 portò all’interruzione del rapporto in quanto il restauro, nella realtà, era in alto mare (fu un mezzo scandalo in quanto la società appaltatrice aveva avuto diversi monumenti da restaurare).
Giusto auspicare un maggiore rispetto dei tempi di consegna, assurdo cercare di affossare con critiche spesso sterili un progetto che sta portando al recupero di numerosi monumenti (nonché alla loro successiva manutenzione) senza che venga speso un euro da parte dell’amministrazione comunale.
Nel video pubblicato su youtube tutti i passaggi della complessa opera di restauro:
Ps
Ogni monumento di Napoli è parte integrante della storia della città. L’obelisco fu realizzato nel 1799 come simbolo di ritorno dei Borbone dopo la breve e sfortunata parentesi repubblicana. Non è un caso che i santi raffigurati siano San Gennaro, Sant’Antonio da Padova e San Francesco di Paola.
San Francesco di Paola era patrono del regno, mentre Sant’Antonio sostituì per un breve periodo San Gennaro come patrono di Napoli, in quanto San Gennaro fu “reo” di aver aderito alla rivoluzione giacobina, dato che nonostante il re fosse stato cacciato il santo aveva compiuto il miracolo dello scioglimento del sangue…
Monumentando, il progetto del comune che ha permesso e sta realizzando il recupero ed il restauro di 27 monumenti napoletani a costo zero per la cittadinanza, grazie alle installazioni pubblicitarie, arriva in piena agorà dell’antica Neapolis greco-romana.
Si apprende infatti che sta per iniziare il restauro della statua dedicata a Gaetano Thiene, il cui santuario si trova proprio a pochi passi dalla statua. Sono al momento cinque i monumenti già restaurati e diversi i cantieri aperti, di cui alcuni in fase di ultimazione (l’obelisco di Portosalvo ad esempio).
Interessante riscoprire per l’occasione la storia travagliata del monumento, inizialmente progettato dal Fanzago e realizzato nella seconda metà del XVII secolo, modificato nel corso del secolo successivo fino a raggiungere l’attuale configurazione, con la statua del santo in metallo aggiunta a metà Settecento in sostituzione di quella originale. Dell’iniziale progetto restano il basamento ed i puttini. Per un certo periodo si pensò anche di utilizzare la famosa colonna in marmo cipollino riscoperta durante gli scavi per il campanile del Duomo, progetto poi abbandonato. La colonna, parte integrante del monumento ai caduti in piazza Vittoria, è stata oggetto della prima opera di pulizia&restauro del progetto Monumentando.
Le torri la Brava ed il Trono (nota anche come Spinella) erano dimenticate vestigia di epoche passate, parte integrante dell’antica cinta muraria aragonese (XV secolo) e del demolito Castello del Carmine, ridotte da anni a degradati spartitraffico, pieni di rifiuti e ricovero di senza fissa dimora. Nell’ambito del progetto del comune di Napoli Monumentando, a costo zero per la cittadinanza, è previsto il restauro delle due torri e del vicino settecentesco vado del Carmine. Con non pochi problemi il progetto va avanti, anche se in ritardo rispetto ai tempi previsti inizialmente. Il video pubblicato sulla webtv del comune di Napoli mostra il momento della riapertura degli accessi alle torri, chiusi da decenni, con le immagini che mostrano rifiuti e degrado. Il recupero di questi monumenti, fra l’altro totalmente finanziato dalle pubblicità installate sulle impalcature, costerà circa 600.000 euro, come ricordato dall’assessore Piscopo. Va ricordato che il progetto Monumentando ha già portato al recupero di alcuni importanti monumenti da decenni in degrado, come le fontane del Seguro di piazza Mercato, la fontana delle zizze e la fontana della Maruzza, accanto al recupero di monumenti più appetibili da un punto di vista pubblicitario come la colonna spezzata di piazza Vittoria e la fontana del carciofo di piazza Trieste e Trento.
Nemmeno il tempo di gioire per il restauro delle fontane-obelisco di piazza Mercato, riportate ad antico splendore dopo decenni di grandissimo degrado. Nemmeno la possibilità di rendersi conto che un vero rilancio di piazza Mercato è possibile partendo dal recupero dei suoi simboli. A pochi giorni dall’inaugurazione dei due monumenti restaurati nell’ambito del progetto Monumentando una delle quattro sfingi della prima fontana (verso Sant’Eligio) è stata vandalizzata da un idiota con della vernice nera, colorando occhi, labbra e macchiando il collo.
Sembra quasi che la teoria delle finestre rotte a Napoli non possa funzionare.
Eppure non è così, non deve né può essere così. Ed ecco infatti che a poche ore dall’atto vandalico altre persone, altri cittadini provveduto a ripulire la testa di sfinge.
Perché Napoli è composta principalmente da persone civili e che amano la propria città, non bisogna far sì che pochi incivili, pochi delinquenti la possano rovinare, non bisogna arrendersi. La teoria delle finestre rotte a Napoli può funzionare, serve solo qualche passaggio in più….
Son state svelate in settimana le rinate fontane-obelischi opera del Securo in piazza Mercato. Fino a pochi anni fa simbolo del degrado in cui si trova l’antica piazza che fu teatro di eventi fondamentali per la storia di Napoli (dalla decapitazione di Corradino di Svevia alla rivolta di Masaniello), le due fontane sono state ripulite dalle scritte, le fontanelle son tornate in funzione, i marmi son stati ripuliti e sono state ripristinate le teste delle quattro sfingi per ciascuna fontana, che già risultavano danneggiate nel 1939, anche se ancora presenti.
Le fontane sono state recuperate grazie al progetto del comune di Napoli Monumentando, a costo zero per la cittadinanza.
Torna a splendere come non mai la fontana della maruzza, piccolo gioiellino del 1500 posto accanto alla chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, in via Marina. Anche se ancora il cantiere non è stato eliminato, segno che i lavori ancora non sono conclusi, una volta eliminate le impalcature che mantenevano le pubblicità degli sponsor, la “maruzza” è riapparsa ripulita dallo sporco accumulatosi in anni di degrado durante i quali troppe volte era stata utilizzata come ricettacolo di rifiuti. Il confronto fra la fotografia scattata oggi e quella del 2012 non necessita di ulteriori parole esplicative. Come ho scritto più volte, il progetto del comune di NapoliMonumentandosi conferma ancora una volta qualcosa di estremamente positivo, dato che sono sempre più i monumenti ripuliti o restaurati grazie all’intervento di sponsor privati, senza alcun esborso da parte della collettività (al termine del progetto saranno 27). Pare che il giorno 8 gennaio 2016 vi sarà l’inaugurazione ufficiale alla presenza del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dell’assessore Piscopo, che coordina il progetto. (aggiornamento: confermata l’inaugurazione del monumento l’8 gennaio alle ore 12,00)
Ed ecco una fotografia scattata il 9 gennaio … la fontana della Maruzza con l’acqua che zampilla, qualcosa di realmente emozionante per chi l’ha sempre vista in abbandono.
Nemmeno il tempo di scattare qualche foto ricordo, Belen è da poco andata via, le targhe ripulite da poco svelate, con il ricordo ai tanti marinai caduti in mare, poco più di 24 ore: ecco quant’è durato il monumento ai caduti del mare di piazza Vittoria, la colonna spezzata, prima che un idiota prendesse un pennarello per marchiare con la prima scritta vandalica. Ad accorgersene è stato Eduardo d’Urso che ha pubblicato la fotografia appena scattata (ore 18,00 del 26 settembre) sul gruppo Cittadinanza Attiva in difes adi NApoli