
Napoli, 22 dicembre 2014 (primi test di diario napoletano)
Proprio quando sembrava che fosse scoppiata la pace fra il sindaco di Napoli e la maggioranza dei napoletani per quanto riguarda pedonalizzazione del lungomare e piano di viabilità dell’intera zona di Chiaia, archiviata oramai la sgangherata ztl del mare, in questi giorni è tornata in auge la discussione su quotidiani e social network riguardante pedonalizzazioni e lungomare.
Il tutto nasce da una fuga di notizie riguardante l’ipotesi di pedonalizzazione del tratto finale di via Caracciolo fino a largo Sermoneta.
L’ipotesi che fossero in fase di attuazione progetti di pedonalizzazione di quel tratto di lungomare è stata riportata su facebook sulla pagina di Cittadinanza attiva in difesa di Napoli, gruppo ( e poi associazione) nato con lo scopo principale di riaprire il lungomare partenopeo al traffico e poi divenuto raccoglitore di segnalazioni di disservizi e più in generale di lamentele contro l’attuale amministrazione. Dopo numerose condivisioni su facebook e la distribuzione di volantini per chiedere al comune di tornare indietro, il Roma ha rilanciato la notizia ed è ulteriormente divampata la polemica.
La notizia è stata subito smentita dall’assessore Mario Calabrese su facebook, che dal primo giorno della scoppiata polemica ha tenuto a precisare che studi di fattibilità e progetti riguardanti quel tratto di via Caracciolo erano stati oggetto di studio di questa e precedenti amministrazioni (del resto c’è traccia anche sui quotidiani di tali studi), ma che nulla era in fase di progetto né tanto meno in fase di attuazione. In casi come questo facebook si mostra uno strumento tanto potente (dichiarazioni immediate) quanto sbalorditivamente complesso da utilizzare (il singolo cittadino che smentisce la smentita ipotizzando quasi l’assessore di essere non a conoscenza dei fatti nella loro completezza). Non contenti di quanto asserito da Calabrese, infatti, i protestanti han continuato a chiedere la rimozione del progetto e la questione è giunta anche alla municipalità prima ed in consiglio comunale poi, durante una cui seduta Stanislao Lanzotti, ha manifestato la preoccupazione di parte di residenti e commercianti. La polemica è andata avanti ancora per qualche giorno fino alla dichiarazione ufficiale (18 dicembre mi pare) degli assesori Calabrese, Piscopo e Panini:
In merito alla questione del progetto di riqualificazione di largo Sermoneta, gli Assessori alle Infrastrutture e Mobilità Calabrese, all’urbanistica Piscopo e al Commercio Panini precisano che su istanza degli operatori commerciali della zona di via Caracciolo e di via Mergellina, compresa tra largo Sermoneta e via Posillipo, l’Assessore Panini, nei primi giorni del mese di dicembre, ha ricevuto una rappresentanza degli operatori commerciali per prendere conoscenza ed esaminare le esigenze di valorizzazione dell’area.
Nell’ambito di tali incontri, che hanno visto anche la partecipazione dell’assessore Piscopo, sono state espresse richieste di un intervento di riqualificazione dell’area, con coinvolgimento degli chalet e degli esercizi commerciali.
“In nessuna di queste ipotesi si è mai avanzata da questa Amministrazione la previsione di chiusura al traffico veicolare dei collegamenti tra la litoranea e l’area di Posillipo. Non si comprende, pertanto, la polemica sollevata in sede di Consiglio di Municipalità, nella quale nessun rappresentante della Giunta è stato invitato.”
E’ questa la fine della seconda guerra di liberazione del lungomare?
Probabilmente no, perché una soluzione che permetta di riqualificare quel tratto di lungomare va cercata e perché fra queste, come è ovvio che sia, quella che preveda parziali pedonalizzazioni avrà sicuramente il favore di parte della cittadinanza e troverà ferma opposizione di altra parte, in un balletto già noto.
Di sicuro una pedonalizzazione completa di quel tratto di strada comporterebbe problemi di mobilità ai residenti di POsillipo, anche perché i trasporti pubblici che servono quel quartiere non sono sicuramente efficienti.