Napoli, 27 dicembre 2014, ancora in attesa del diario napoletano
Natale 2014 ha mostrato ancora una volta quanto Napoli sia una città in bilico fra due mondi diametralmente opposti. E’ abbastanza evidente che il numero di turisti sia aumentato, però Napoli non è ancora pronta per una accoglienza degna di tal nome. Passeggiando per il centro della città il giorno di Natale quasi tutte le saracinesche erano abbassate, anche ristoranti, pizzerie e bar (alcuni han fatto mezza giornata) ed i turisti in circolazione, un po’ spaesati, si sono imbattuti in immagini non sempre edificanti: i ragazzini pronti a lanciare il petardo al passaggio del gruppetto di stranieri, il cumulo di rifiuti rimasto per strada, l’indecente e vergognoso stato in cui si trovano (ieri come oggi) numerose piazze del centro antico. Se infatti ho incontrato personalmente sia il giorno di Natale che il 26 operatori di ASIA in azione (anche a spazzare strade non principali), guardare in che condizioni si trovano largo San Giovanni Maggiore e largo Santa Maria la Nova, luoghi di passaggio di turisti, è indecente.
Il giorno di Natale, a metà mattinata, ho incrociato una famigliola in vacanza: mentre i figli erano rimasti indietro, il padre si è affacciato con fare incerto in largo San Giovanni Maggiore e, guardando la piantina, cercava di capire cosa fosse il bel monumento gotico che vedeva davanti a sè… non ha avuto però il coraggio di avanzare fra cocci di bottiglia e muri invasi dai graffiti, ha raggiunto il resto della famiglia ed è passato oltre…
C’è poco da rallegrarsi ed è difficile trovare una soluzione: fra l’università l’Orientale ed i bar della zona qualcuno in grado di adottare le aiuole dovrebbe esserci e soprattutto sarebbe di fondamentale importanza maggiore controllo di notte da parte delle forze dell’ordine e maggiore presenza degli operatori ecologici di giorno. Che la piazza sia un ricettacolo di rifiuti è qualcosa di tristemente noto da anni, che la cappella dei Pappacoda sia tristemente abbandonata a sé stessa e che l’ingresso laterale della basilica paleocristiana di San Giovanni Maggiore sia pieno di graffiti pure.
Ogni volta che si prova a tinteggiare la facciata arriva qualche idiota a mettere una scritta e, come se non bastasse, nel degradatissimo vicoletto che separa la basilica dalla sede dell’Orientale, per cercare di riqualificare la stradina e trasformarla da pubblico orinatoio a luogo civile, si è scelto di riempire il muro di palazzo Giusso di (bei) murales e di lasciare, in risposta all’inciviltà, scritte affisse su carta di dubbio gusto ed utilità. Del resto il degrado, al di là dei colori, non è cambiato ed un contenitore dei rifiuti bruciato diversi giorni fa, come fu segnalato da commercianti ed associazioni della zona, è ancora là per terra…
Forse bisognerebbe davvero chiudere le piazze del centro antico alla movida, ma sarebbe una sconfitta per tutti, perché la vita notturna (purché sanamente gestita) contribuisce a rendere animati vicoli e strade dell’antica Napoli…. possibile che non vi sia una soluzione ?