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Free Bagnoli… quando si potranno abbattere i muri?

01 mercoledì Feb 2017

Posted by Fabrizio Reale in Bagnoli, Napoli, Riqualificazione di Bagnoli

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Bagnoli, colmata di Bagnoli, inquinamento Bagnoli

liberate-bagnoli-1
liberate-bagnoli

Napoli 1 febbraio 2017

Una fotografia può offrire numerosi spunti di riflessione…  uno scatto attraverso una breccia nel muro che divide Bagnoli da Bagnoli. La mente spazia attraverso quel foro… Liberare Bagnoli… abbattere i muri e restituire alla città uno dei luoghi più belli…  Bonificare la colmata, restituire la spiaggia alla città, trovare il modo affinché finalmente, di nuovo, il mare possa bagnare Bagnoli.

La mente spazia attraverso quel foro… ma è solo una fotografia… è ancora tutto fermo…   quando finalmente si potranno abbattere i muri? Quando Bagnoli sarà di nuovo parte integrante di Napoli?

 

 

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Bagnoli e il destino incerto della colmata: si dice rimozione integrale e si scrive resezione parziale…

15 venerdì Apr 2016

Posted by Fabrizio Reale in Bagnoli, Napoli, Riqualificazione di Bagnoli

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Bagnoli, colmata di Bagnoli, inquinamento Bagnoli, Renzi e Bagnoli, report inquinamento Bagnoli, spiaggia di Bagnoli

colmata di bagnoli

Napoli, 14 aprile 2016

E’ stato il giorno della conferenza di servizi che ha approvato il piano per la bonifica di Bagnoli. Al di là delle dichiarazioni di rito (“toglieremo la colmata” etc. etc.) del nostro presidente del consiglio, al di là del continuo confronto Renzi – de Magistris (come se l’avversario del sindaco fosse Matteo Renzi e non la Valente, non pervenuta), colpiscono, leggendo la documentazione fornita da Invitalia, due incongruenze che andrebbero spiegate meglio ai cittadini:

  • La rimozione della colmata

Renzi e Nastasi hanno affermato che verrà completamente rimossa, però nel documento “Programma di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana” del SIN di Bagnoli – Coroglio alla pagina 173 si legge:

 il perseguimento di questo obiettivo si può ottenere agendo con una resezione parziale della colmata ridisegnando in modo omogeneo la linea di costa; tale orientamento richiede il cambiamento delle attuali disposizioni normative, che vincolano alla rimozione integrale della colmata, ed al riposizionamento del materiale in un sito esterno;  

• il superamento della previsione del ripristino della originaria linea di costa, che vincola le opportunità di recupero economico e sociale dell’area, sottraendo territorio nel quale collocare lungo il fronte del litorale attività sociali e commerciali capaci di rivitalizzare la parte più attraente dell’area di Bagnoli Coroglio; il ripristino della originaria linea di costa non rappresenta un vantaggio per il programma di rigenerazione urbana.

Secondo il piano, quindi, la linea di costa non verrà ripristinata e non si parla più di rimozione integrale della colmata bensì di “resezione parziale”. Resta inoltre il dubbio sull necessità di cambiare le disposizioni normative anche per quanto concerne il riposizionamento del materiale in un sito esterno… secondo il piano parte della colmata resterà là ed il resto ?

  • L’attuale stato di inquinamento dei luoghi va analizzato con maggiore dettaglio.. 

L’ISPRA a gennaio ha ricevuto una richiesta di analisi di rischio legati all’arenile di Bagnoli ed ha effettuato l’analisi a partire da “un unico campione di “sabbia di riempimento”prelevato il 15/04/2009 nel tratto di arenile compreso fra lido Fortuna e Lido Arenile Nord” indicando un doveroso “ma”: “premesso che un unico campione sembra insufficiente a caratterizzare completamente l’intera area“.

Del resto, pur predisponendo con le premesse di cui sopra l’analisi di rischio ambientale, il cui risultato non evidenziava rischi evidenti,  l’ISPRA dopo sopralluogo del 30/03/2016 ha segnalato diverse incongruenze fra lo stato dei luoghi descritto nella documentazione in loro possesso e l’effettiva situazione. In particolare in alcune zone manca il “materiale di ripascimento”, in altre i moti ondosi hanno fatto depositare sabbia marina,  in altre è venuto meno anche il telo di copertura…

Va ricordato infatti che la messa in sicurezza precedente dell’arenile consisteva nel rimuovere parte della sabbia (dai 20 ai 100 cm), posizionare un telo sull’arenile originario e depositare nuova sabbia per il ripascimento.

Quel che si chiede è maggiore chiarezza sul destino della colmata e di effettuare quanto prima analisi approfondite dei luoghi per valutare se e quanto questi siano contaminati.

 

Immagini di Napoli: Nisida al crepuscolo

17 mercoledì Feb 2016

Posted by Fabrizio Reale in fotografando a Napoli, il mare di Napoli, immagini di Napoli, Napoli

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Bagnoli, fotografie di Napoli, Nisida

nisida dopo il tramonto

Napoli, 17 febbraio 2016

Ogni volta che mi fermo a guardare Nisida, appena iniziata la salita di Coroglio, non posso non pensare alle parole di Edoardo Bennato di quella Nisida così vicina e così lontana cantata nel 1982, oltre trent’anni fa. Nisida è un’isola e nessuno lo sa.  Una splendida isola, incastonata in uno dei panorami più belli al mondo, quello del golfo di Pozzuoli e di Bagnoli.  Uno dei luoghi da non perdere per chi voglia scattare fotografie indimenticabili di Napoli.

Questa foto verrà pubblicata anche su laboratorionapoletano.com

Fotografia scattata con Nikon D7000, obiettivo SIGMA 17-50 f2.8,  tempo di esposizione 15 s, f 18, ISO 100

 

Città della scienza e la spiaggia…

24 sabato Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in Bagnoli, Napoli

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Bagnoli, Città della Scienza, Riqualificazione ambientale

incendio città della scienzaNapoli, 24 gennaio 2015 #12

Città della Scienza continua a dividere esperti ed opinione pubblica, a quasi due anni dall’incendio doloso che distrusse gran parte del discusso Science Centre. Il bando di concorso per la ricostruzione si è chiuso qualche giorno fa, con la partecipazione di poco meno di un centinaio di studi di architettura, ma le polemiche sul “DOVE” si debba ricostruire e sull’opportunità di destinare prima fondi alla ricostruzione (si parla di circa 50 milioni di euro fra fondi pubblici e quel che fu racimolato con le donazioni private) che alla bonifica fioccano ancora in abbondanza.

La questione è nota ai più: il 4 marzo 2013 un rogo doloso distrusse parte di Città della Scienza e nei giorni, settimane e mesi successivi fu grande la reazione dei napoletani, fra attestati di stima, giganteschi flash mob e donazioni.

Quando poi si è trattato di rivedere il progetto iniziale, di ricontestualizzare la presenza stessa all’interno di una sempre più complessa gestione del recupero dell’ex-area industriale di Bagnoli, sono iniziate le polemiche.

Volendo riassumere brevemente, senza approfondire la lettura dei piani regolatori, dei progetti iniziali e senza ben ricordare il contesto iniziale, la questione è essenzialmente una:

  Città della Scienza va ricostruita dov’era o più all’interno, permettendo il recupero della spiaggia?

In ballo c’è quanto scritto nel piano regolatore e la vecchia questione del “ripristino della linea di costa”.  Soprattutto, c’è da capire se Città della Scienza così com’è sia abusiva o meno.  Su facebook, nel gruppo molto frequentato denominato Democratici contro il fumo rivoluzionario di De Magistris  (amministrato da Umberto de Gregorio), in risposta ad uno dei tanti post di questi giorni sulla questione, è intervenuto direttamente Massimo Pica Ciamarra, che di città della Scienza fu il progettista:

Massimo Pica Ciamarra Bugie di fuoco ! Ho progettato nel 1993 la Città della Scienza, non sulla spiaggia, ma sulle tracce di un complesso industriale lì da prima dell’unità d’Italia. La spiaggia è oltre, zona demaniale, erosa a seguito della realizzazione del collegamento viario fra Nisida e Coroglio. Il progetto 1993 è coerente con il PRG allora vigente, perfettamente legittimo. Leggi successive e il nuovo PRG hanno previsto diversamente: ma, nel rispetto della legalità, quando gli Accordi di Programma 1996, 1997, 2006 saranno decaduti: tra molti decenni. Condivido: oggi il Bando di concorso prevede opere non coerenti con le norme attuali, ma c’è un’artificiosa polemica che punta a immettere nell’immaginario collettivo che la Città della Scienza occupi la spiaggia e sia una costruzione abusiva. Questo è falso.    ed ancora:

Massimo Pica Ciamarra Semplicità. La legittimità del ripristino del tetto bruciato e di quanto distrutto è acclarata da vari pareri pro veritate. Bastava una DIA. Costruire un edificio sostanzialmente diverso anche nel sedime richiede invece variante di PRG in contrasto con norme sopravvenute.

Un intervento chiaro, che evidenzia quanto la questione sia complessa: città della Scienza non fu costruita abusivamente, ma su resti di archeologia industriale e la spiaggia cui si fa riferimento, in realtà, era già in massima parte erosa nel 1993. Al contempo appare evidente che la ricostruzione passerà per numerosi uffici (comunali ma anche legali probabilmente), in quanto se il semplice ripristino, a detta del celebre e controverso architetto (non tutte le sue opere sono amate dalla città), avrebbe necessitato al massimo di una DIA, ricostruire da zero richiederà una variante al PRG.

Città della Scienza va ricostruita, perché si tratta di una risorsa per l’intera cittadinanza, un luogo dove portare bambini di ogni età per ottenere un approccio ludico-divulgativo alle scienze che altrimenti a Napoli mancherebbe. Dove ricostruirla è una questione più ampia, il primo pensiero ovviamente va al rogo doloso, al cercare di capire quali interessi abbiano causato un tale scempio, ed allora sembrerebbe giusto ricostruire lo science center dov’è, accanto e avanti a quel che è rimasto e che tornato quasi subito operativo e funzionale.

Il problema “spiaggia” è più ampio e doloroso, perché ancora oggi non si sa bene quando e se inizieranno i lavori di bonifica dell’intera zona, compromessa in modo quasi irrecuperabile dalla follia dei ruggenti anni ’50 e ’60, dalla presenza della famigerata colmata e dai tanti residui di attività industriale che giacciono sotto la terra ed il mare di Bagnoli. Di sicuro, senza alcuna opera di bonifica, sarebbe da folli pensare di utilizzare la spiaggia di Bagnoli, così compromessa come è oggi.  Parimenti, se vincolare la ricostruzione di Città della Scienza alla bonifica della zona sembra una forzatura, è impensabile che la classe politica campana non sia impegnata in prima linea per ottenere quanto prima una risposta soddisfacente.

Si parla tanto di “terra dei fuochi” e dei danni che  i roghi stanno causando alla cittadinanza di quelle zone, ma quale è stato ed è attualmente l’impatto ambientale dell’area industriale di Bagnoli sulla salute dei napoletani ?  Quali i rischi legati alla rimozione della colmata? Quali i benefici?  Troppo semplice discutere utilizzando banalmente il termine “spiaggia”, lasciando immaginare a chi legge ed a chi ascolta la possibilità di riconquistare facilmente un luogo paradisiaco.

Note: la colmata di Bagnoli

da laboratorionapoletano.com del dicembre 2013

Ma cosa è la colmata di Bagnoli?  Una delle più grandi “bombe ecologiche” d’Italia, una delle peggiori eredità che i nostri avi hanno lasciato alla nostra generazione, quella di riqualificare luoghi incantevoli irrimediabilmente contaminati a piani industriali e di edilizia scellerati.   Negli anni ’60 per ampliare l’area industriale che da lì a poco avrebbe assunto il nome di “Italsider” si decise di “colmare” il tratto di litorale fra Coroglio e Bagnoli con tonnellate e tonnellate di materiale di risulta e scarti di Ilva e Cementir, “residui della lavorazione della ghisa e dell’acciaio misti a cemento (fonte)”. Nel corso degli ultimi decenni, dalla dismissione dell’intera area industriale, la colmata è stata al centro dei piani di riqualificazione e bonifica ambientale del territorio di Bagnoli, perchè non si può intervenire su Bagnoli senza prima rimuovere o cementificare (le proposte son più o meno queste da sempre)  la “colmata a mare”.  
Rileggere un vecchio articolo pubblicato da Il Denaro nel 2007 aiuta a comprendere quali siano stati in passato i progetti (si pretendeva di prendere l’intera colmata e portarla a Piombino per la bonifica…) e quanto denaro pubblico sia stato sprecato. 

 

 

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