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Diario napoletano

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Archivi della categoria: turismo a Napoli

Boom del turismo a Napoli: +90% dal 2010 al 2017 (media città d’arte +22%)

11 mercoledì Apr 2018

Posted by Fabrizio Reale in Napoli, turismo a Napoli

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dati turismo a Napoli, presenze turistiche a Napoli, turismo a Napoli, turisti a Napoli

folla a spaccanapoli a dicembre

Napoli, 11 aprile 2018

Napoli ha avuto un boom turistico negli ultimi sette anni senza precedenti, ancor più se paragonato agli incrementi avuti nelle altre città d’arte italiane.  Presenze turistiche +90% dal 2010 al 2017,  rispetto alla media del +22%, con solo Matera in grado di avere un incremento percentuale ancora maggiore.  Non va dimenticato che il 2010 fu l’anno di picco negativo dell’epoca Iervolino, in cui si toccò il minimo di presenze turistiche dal 2004.  Dal 2011 in poi dati sempre migliori, sempre più all’insegna del rilancio della città di Napoli.   Per alcuni è semplicemente un caso che proprio dal 2011 il sindaco di Napoli sia Luigi de Magistris, un sindaco che ha lavorato nei primi tempi molto sul rilancio dell’immagine di Napoli, un’immagine disastrata dall’emergenza rifiuti, anche a costo di raccogliere più di una critica sugli eventi organizzati ( regate di WS di America’s cup, giro d’Italia, eventi organizzati sul lungomare pedonalizzato, il lungomare liberato stesso), che si sono rivelati di grande utilità per far tornare a girare in rete e sui media un’immagine positiva della città di Napoli.

Riferimento notizia: http://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/04/11/news/napoli_il_turismo_e_cresciuto_oltre_il_90_per_cento_seconda_nella_classifica_delle_citta_d_arte-193571872/

Immagine di repertorio dicembre 2014

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Napoli: 11 Milioni di presenze turistiche in 4 anni (2012-2015), + 54% rispetto al quadriennio 2007-2010

19 giovedì Mag 2016

Posted by Fabrizio Reale in Napoli, turismo a Napoli

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presenze turistiche a Napoli, turismo a Napoli, turisti a Napoli

Turismo a Napoli presenze turistiche 1993 2015

Napoli, 19 maggio 2016

Per il terzo anno consecutivo le presenze turistiche nella città di Napoli si attestano poco sotto i tre milioni, a conferma che il boom del 2013 non era stato occasionale.  I numeri del turismo a Napoli hanno raggiunto cifre mai viste in precedenza, con un +54% confrontando il quadriennio 2007-2010 (7.140.000) con quello 2012-2015 (11.028.000).  Inutile sottolineare che l’attuale candidata a sindaco di Napoli Valeria Valente nel periodo 2006-2011 è stata assessore al turismo della città, in corrispondenza del trend negativo di presenze turistiche che aveva fatto ritornare Napoli indietro di dieci anni.

Nel 2015 le presenze turistiche son state pari a 2,908 milioni, per il 54% dall’estero, in particolare da Francia, Stati Uniti d’America, Regno Unito, Germania e Giappone.  Per quanto riguarda gli italiani, al di fuori della Campania, la prima regione per presenze turistiche a Napoli è la Lombardia.

FONTE :  ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA, PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, ENTE NAZIONALE DEL TURISMO e Bollettico statistico del comune di Napoli

 

Pasquetta a Napoli: oltre 4000 persone in 4 ore al Maschio Angioino e lunghe file fuori al museo archeologico

28 lunedì Mar 2016

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli, turismo a Napoli

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Castel Nuovo, Maschio Angioino, musei di Napoli, turisti a Napoli

sala dei baroni fish eye-001

La sala dei Baroni, fish-eye, foto archivio da laboratorionapoletano.com

Napoli, 28 marzo 2016

Una Pasquetta a Napoli all’insegna del turismo e dei musei aperti: lunghe file fuori al museo archeologico nazionale anche a ora di pranzo ed oltre 4300 ingressi al Maschio Angioino nell’ambito dell’iniziativa Al Maschio e dintorni (per Pasqua e Pasquetta).

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foto dal profilo facebook di Velia Cammarano

 

Napoli: il borgo dei Vergini ed un pezzetto di Sanità, il barocco napoletano ed il palazzo dello Spagnuolo

18 giovedì Feb 2016

Posted by Fabrizio Reale in immagini di Napoli, luoghi da fotografare a Napoli, Napoli, turismo a Napoli

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archeologia nascosta a Napoli, barocco napoletano, borgo dei Vergini, monumenti di Napoli, palazzi di Napoli, Sanità

napoli palazzo dello spagnuolo ai verginiNapoli, 18 febbraio 2016

Ho deciso di riproporre e riorganizzare in maniera organica alcuni percorsi alla (ri)scoperta di Napoli proposti su altri miei blog (laboratorionapoletano.com ma anche Wonder of Naples).  Prima tappa il borgo dei Vergini e un pezzetto del rione Sanità.

Quando si vuole descrivere con un esempio la profonda stratificazione culturale, artistica e sociale che caratterizza la città di Napoli,  si può citare il borgo dei Vergini.   Nell’antichità questa zona, situata appena fuori la cinta muraria greca (parte dell’ attuale via Foria), fu adibita a luogo di sepoltura, dato che qui fu costruita la necropoli della Neapolis greca, fin dal IV-III secolo a.C. come mostrano le testimonianze archeologiche.  Per poter ammirare gli ipogei ellenistici si può contattare l’associazione culturale Celanapoli che organizza interessantissime visite guidate, durante le quali, fra l’altro,  sarà possibile entrare dall’alto, passando per un basso, in una delle antiche tombe.

ipogeo-ellenistico-napoli-bassorilievoA causa del fenomeno delle “lave”, veri e propri torrenti generati in massima parte dalle acque piovane che copiosamente scendevano dalle colline, nel corso dei secoli si accumularono metri e metri di terra e materiali rocciosi, facendo perdere le tracce dell’antico utilizzo. Il borgo dei Vergini (il nome stesso deriva da antichi miti ellenici) fu quindi costruito su antichissimi reperti nel corso del Medioevo e  conobbe il massimo splendore in età moderna, fra la fine del XVII secolo ed il XVIII secolo, quando divenne simbolo del barocco napoletano. Accadde infatti che appena fuori le mura della città diversi nobili e patrizi partenopei iniziarono a restaurare o costruire le proprie dimore,  lontano dal caos dei vicoli della città ma comunque a poche centinaia di metri dalle porte di Napoli.  Allo stesso modo furono tante le chiese ad essere costruite o rinnovate.  Con la costruzione della reggia di Capodimonte, poi, la strada che passava fra il borgo dei Vergini e l’attuale rione Sanità divenne per circa mezzo secolo l’unico percorso di collegamento fra i due palazzi reali.  I nobili fecero a gara per realizzare palazzi dall’architettura sempre più spinta e magnificente, vi lavorarono per restaurare palazzi precedenti e costruire nuove chiese architetti del calibro di Ferdinando Sanfelice (che elesse a pochi passi dai Vergini, nel rione Sanità,  la propria dimora) e Luigi Vanvitelli. Il periodo di massimo splendore del borgo non durò però a lungo, perché con la costruzione del ponte della Sanità (il ponte dei francesi) ad opera di Murat a inizio XIX secolo, il tortuoso cammino che portava attraverso i Vergini a Capodimonte divenne sempre meno utilizzato, i sontuosi palazzi divennero proprietà divise fra sempre più persone, cadendo in alcuni casi in situazioni di profondo degrado. Oggi il borgo dei Vergini è un colorato mercato popolare a cielo aperto ed il rione della Sanità di cui fa parte meriterebbe di essere meta principale del turismo per le antichissime radici o per i monumenti presenti piuttosto per fatti di cronaca nera e come esempio di degrado.

palazzo dello spagnuolo a napoli borgo VerginiFra tutti i palazzi e le costruzioni presenti in zona, il più noto è il palazzo dello Spagnuolo (o dello spagnolo),  considerato opera di Ferdinando Sanfelice.  Particolarità di questo capolavoro dell’architettura barocca  è la grande scalinata detta “ad ali di falco”,  adornata con stucchi in stile rococò  , la più celebre fra le tante scalinate a doppia rampa realizzate in quegli anni (altri esempi quella di palazzo Sanfelice,  quella di palazzo Trabucco).  All’interno del palazzo prima o poi verrà inaugurato il museo dedicato al grande Totò.

napoli palazzo dello spagnuolo fish eyeDel resto il grande Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, noto a tutti come Totò ebbe i natali a poca distanza, in via Santa Maria Antesaecula, il 15 febbraio del 1898, come ancora oggi ricorda una lapide allingresso del palazzo.

lapide casa natale di TotòTornando a via Vergini, non si può notare che vi si affacciano numerose chiese, molte delle quali di origine antica, spesso ricostruite su strutture preesistenti ritrovatesi al di sotto del livello stradale a causa del fenomeno delle lave dei Vergini.  Fra queste, oltre a Santa Maria dei Vergini (quasi distrutta a causa dei bombardamenti durante la II guerra mondiale), si segnalano Santa Maria Succurre Miseris, costruita su pianta originaria del trecento nel ‘700 su progetto di Ferdinando Sanfelice nonchè la chiesa delle missioni ai Vergini, progettata da Luigi Vanvitelli.

Chiesa di Santa Maria Succurre Miseris ai Vergininapoli chiesa dei missionari di san vincenzo vergini A poca distanza da via Vergini, all’inizio di via Sanità, tappa d’obbligo è la dimora del grande architettoFernando Sanfelice, architetto autore di riferimento del barocco napoletano.   Dalla costruzione del nuovo edificio e restauro di quel che c’era in origine accanto nacque palazzo Sanfelice, splendido esempio di architettura civile del XVIII secolo, oggi purtroppo in stato di avanzato degrado.

Dall’esterno il palazzo presenta due portali gemelli, ciascuno sormontato da due sirene che mescolano il mito greco (hanno le ali) e quello latino (hanno la coda di pesce), ciascuno con una lapide a ricordare quale palazzo era stato restaurato e quale costruito ex novo, motivando con la salubrità del luogo (EXIMIAM LOCI SALUBRITATEM) appena fuori le mura della città (che arrivavano a via Foria allora come in antichità) la scelta.
All’interno i due cortili sono profondamente differenti, il primo con un “falso” ottagono come base,  dotato di una scalinata a doppia elica tanto bella quanto attualmente in stato di avanzato degrado, il secondo, rettangolare, con l’ampia scalinata ad ali di falco, scenograficamente  esaltante quasi al pari di quella di palazzo dello spagnuolo, che sarebbe stata realizzata alcuni lustri dopo.
Per immaginare quanto dovesse essere grandioso il palazzo, basti pensare che all’interno ospitava affreschi di Solimena e sculture di Sammartino.  Oggi si vede ben poco del fasto antico. Altre fotografie di palazzo Sanfelice su laboratorionapoletano.com

palazzo Sanfelice alla Sanitàpalazzo sanfelice particolare1

Napoli Museo Aperto: chiese, castelli e stazioni dell’arte per un museo diffuso e per creare posti di lavoro da turismo e cultura

07 giovedì Gen 2016

Posted by Fabrizio Reale in turismo a Napoli

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Napoli museo aperto

napoli museo aperto Napoli, 7 gennaio 2016

Attendevo la presentazione del progetto Napoli Museo Aperto da qualche settimana, da quando avevo letto alcune positive anticipazioni.  L’idea è tanto semplice da essere fortemente innovativa: “aprire” chiese, castelli, palazzi e stazioni dell’arte il più possibile, oltre il consueto (a Napoli molte chiese restano aperte solo durante le celebrazioni), per ottenere una sorta di “museo diffuso”, incentivando al contempo la nascita e sviluppo di nuovi posti di lavoro focalizzati sullo sviluppo del turismo a Napoli.  Napoli Museo Aperto è infatti un progetto sperimentale della durata di sei mesi durante i quali verranno individuati 247 giovani under 30 ( distribuiti equamente fra guide turistiche, laureati in lingue o beni culturali e diplomati in lingue) che verranno pagati attraverso il fondo Garanzia Giovani ( 500 euro netti al mese + oneri INPS e INAIL) per permettere la riapertura o il prolungamento degli orari di una quarantina di siti culturali.  Se le cose andranno come si spera, una volta terminato il periodo di formazione e maturata nei mesi della durata del progetto l’esperienza sul campo, si potrà continuare attraverso l’auto finanziamento legato al costo della visita, mantenendo ovviamente la gratuità del libero accesso alla chiesa, studiando le modaltà di intervento in modo tale da tutelare la copertura di tutti i monumenti interessati e garantendo al contempo la libera concorrenza.

Entrando più nel dettaglio del progetto, i 247 giovani fra 18 e 29 anni saranno distribuiti in questo modo:
– 200 Guide Turistiche (tra diplomati al liceo, guide professionali e altre categorie).
– 33 Interpreti e traduttori di livello (vari livelli)
– 8 Curatori e conservatori di musei
– 6 Addetti alla segreteria

Verranno scelti fra quelli che aderiscono al programma Garanzia Giovani. Sarà la Regione Campania, così come previsto dal DD 566/2014, a incrociare i giovani con i profili richiesti dal Comune di Napoli e in possesso dei requisiti, in strettissimo ordine cronologico di adesione al programma. A parità di requisiti e di ordine cronologico, la Regione prediligerà il candidato più giovane. I giovani saranno seguiti da tutor nel percorso formativo.

La presenza dei profili di curatori e conservatori di musei è legata alla necessità, nell’ambito del progetto, di realizzare e catalogare le opere interne alle strutture per la creazione di opuscoli e documentazione in lingua.

Il progetto, della durata complessiva di circa sei mesi, sarà suddiviso in quattro fasi:

a) Reclutamento dei giovani attraverso la formula Garanzia Giovani (gennaio/attualmente in corso)
b) Febbraio: formazione al primo gruppo e invio presso le prime strutture
c) Marzo: sperimentazione visita guidata gratuita presso le strutture
d) Aprile-Giugno: sperimentazione costo per la sola visita guidata, l’ingresso nelle strutture sarà sempre gratuito.

I monumenti interessati dal progetto resteranno aperti

Dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 14 e  dalle 14 alle 20

Ecco l’elenco dei monumenti interessati dal progetto, oltre a 10 stazioni dell’arte. Si tratta di monumenti di proprietà del FEC (Fondo edifici di culto), di enti religiosi o del comune di Napoli:

1) Basilica San Paolo maggiore (Piazza San Gaetano, 7);
2) Chiesa San Lorenzo maggiore (Via dei Tribunali, 316);
3) Chiesa San Giovanni a Carbonara (Via S. Giovanni a Carbonara);
4) Ruota dell’Annunziata (Via Annunziata, 34) ;
5) Chiesa SS. Apostoli (Largo SS. Apostoli);
6) Chiesa S. Servero a Pendino (Via Duomo, 286);
7) Chiesa Santa Caterina a Formiello (Piazza Enrico de Nicola, 49);
8) Chiesa S. Maria incoronata (Via Medina, 18);
9) Chiesa San Domenico Maggiore (Piazza S. Domenico Maggiore, 8);
10) Chiesa Santa Maria della pace (Via dei Tribunali);
11) Chiesa Regina Coeli (Vico S. Gaudioso);
12) Chiesa S. Angelo al Nilo (Piazzetta del Nilo, 23);
13) Chiesa S. Eligio Maggiore (Via Sant’Eligio);
14) Chiesa S. Chiara (Piazza del Gesù nuovo);
15) Chiesa S. Pietro a Maiella (Piazza Luigi Miraglia, 393);
16) Chiesa S. Francesco di Paola (Piazza del Plebiscito);
17) Chiesa S. Ferdinando (Piazza Trieste E Trento);
18) Chiesa S. Giovanni a Mare (Via S. Giovanni a Mare, 9);
19) Chiesa S. Maria della pietà dei turchini (Chiesa S. Maria della pietà dei turchini);
20) Chiesa S. Pietro ad Aram (Via Santa Candida, 4);
21) Chiesa S. Cosma e Damiano (Piazza Nolana);
22) Chiesa S. Giorgio Maggiore (Via Duomo);
23) Chiesa S. Maria Egiziaca (Corso Umberto I, 208);
24) Chiesa S. Agrippino a Forcella (Via Forcella, 80139);
25) Castel Nuovo
26) Archivio Storico: via Ponte Nuovo, 8;
27) Santuario Cripta di San Gaetano;
28) Castel dell’Ovo;
29) Galleria Umberto I;
30) Palazzo San Giacomo

The Guardian: Napoli”great choice” per il turismo invernale, una città che si è “scrubbed up beautifully”

21 lunedì Dic 2015

Posted by Fabrizio Reale in Napoli, turismo a Napoli

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Acquisizione a schermo intero 21122015 150928

Napoli, 21 dicembre 2015

Napoli come grande scelta per una vacanza invernale. A scriverlo è il prestigioso The Guardian,  che descrive Napoli come una città che si è di fatto stofinata via lo sporco ed ha lasciato alle spalle i cumuli di rifiuti.   Una città più bella, che non ha rinunciato al fascino della propria anarchia e del proprio caos, ma che può contare sulla chiusura al traffico del lungomare e di parte del centro, come sulla riqualificazione di piazza Municipio e piazza Garibaldi.  Insomma, quella che era vista come la città più sottovalutata d’Italia si sta risollevando, i turisti sono in crescita e saranno sempre di più.

Buona lettura…  The Guardian: Naples: what to see, plus the best restaurants, bars and hotel

Southern Italy’s biggest city has scrubbed up beautifully – without losing its anarchic charm – and is now a great choice for a winter city break

[…]

The piles of rubbish are gone, and traffic has been banned from much of the Lungomare (seafront) and large swathes of the centre. The completion of the metro system is in sight and the remodelling of the Piazza Garibaldi and Piazza Municipio areas, that has brought traffic to a near standstill in recent years, is almost finished.

[…]

Naples has often been dubbed Italy’s most underrated city, but that is changing. Tourist numbers are on the rise, so get there soon

Napoli finalmente città che può vivere di turismo? I dati sulle presenze turistiche 1993-2013

09 mercoledì Dic 2015

Posted by Fabrizio Reale in Napoli, turismo a Napoli

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boom turismo a Napoli, presenze turistiche a Napoli

presenze turistiche alberghi Napoli trend 1993 2013Napoli, 9 dicembre 2015

Napoli invasa dai turisti… Boom di turisti a Napoli….  Le immagini dei vicoli e strade della città di Partenope stracolmi di turisti hanno fatto il giro del web e son finite (persino) sui media nazionali, terza meta turistica più ambita in Italia per il ponte dell’Immacolata 2015.

Quel che è davvero interessante, però, è che non si tratta di un caso isolato, di un boom temporaneo, di un evento fortuito… ma di un trend che è iniziato negli ultimi due/tre anni. Già a gennaio avevo scritto del boom di presenze turistiche riprendendo dati pubblicati nel bollettino di statistica del comune di Napoli del 2013.  Analizzando però lo storico degli ultimi 20 anni di cui sono reperibili on line dati pubblici facilmente (1993-2013), il dato che ne esce fuori è ancora più interessante: a Napoli non ci son mai state tante presenze turistiche in strutture alberghiere, almeno dal 1993…  Nel 2013 già si era su cifre mai raggiunte prima.   Ed i presupposti affinché i dati statistici relativi al 2014 e 2015 possano portare a nuovi record ci son tutti. Del resto a luglio l’assessore Daniele aveva parlato di un  incremento degli importi relativi alla tassa di soggiorno di quasi il 40% fra il 2013 ed il 2014.

Dai bollettini di statistica emerge un altro dato interessante e riguarda la tipologia di turista che viene in città: il 2013 ha delineato un cambiamento di tendenza, con turisti che arrivano a Napoli per visitare la città, pernottando in media oltre quattro giorni, laddove in passato la media era sempre stata sui 2-2,5 giorni (tipica ad esempio di quei turisti che arrivano a Napoli, visitano Pompei e poi ripartono).  Meno turisti mordi e fuggi ma più turisti di qualità, di quelli che riempiono gli alberghi, spendono in città, mangiano in città, visitano i musei cittadini.

Come già scritto diversi mesi fa… per qualcuno sarà un caso che proprio in questi anni di  boom come sindaco di Napoli ci sia stato Luigi de Magistris, che ha puntato soprattutto ad inizio mandato tantissimo sul rilancio dell’immagine della città di Napoli, con iniziative che magari estrapolate e prese a sé saranno state anche criticabili (penso alle regate delle World Series di America’s cup) ma che hanno contribuito a rilanciare il nome di Napoli nel mondo ed a ripulire quell’immagine di una città che ancora nel 2011 in tutte le ricerche su google appariva in primis accostata a rifiuti di ogni tipo.  Sarà un caso che oggi Napoli è fra le città più richieste secondo i siti web specializzati. Sarà un caso che né con Bassolino né con la Iervolino vi erano state tante presenze turistiche.

Ora si tratterà di capire se Napoli può vivere di turismo…

Riapre la sala Agata, è festa in tutta via Duomo

04 venerdì Dic 2015

Posted by Fabrizio Reale in concerti a Napoli, eventi a Napoli, Musei di Napoli, Napoli, restauro monumenti di Napoli, turismo a Napoli

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musei di Napoli, Museo civico Gaetano Filangieri, recupero monumenti, via dei Musei, via Duomo

museo filangieri riapre sala agata

Napoli, 4 dicembre 2015

Bentornata Agata. Così si intitola la giornata di “festa” dedicata alla riapertura al pubblico, dopo oltre quindici anni, della splendida sala Agata di palazzo Como, attualmente museo civico Gaetano Filangieri.

Sala Agata Museo Civico Filangieri via Duomo (fonte wikipedia commons)

La Sala Agata del Museo Civico Gaetano Filangieri – fonte Wikimedia Commons

Per l’occasione sono state organizzate lungo via Duomo, via dei musei, tutta una serie di attività culturali collaterali:  aperture straordinarie dei tanti musei, a prezzo ridotto, cortei, sbandieratori, concerti.

Programma delle attività (programma completo sul sito del  comune di Napoli)
ore 18.00-20.00
Corteo Fanfara dei bersaglieri di Enrico Toti Città di Cassino, Concerto bandistico Città di Caserta, Orchesta di fiati Lirico sinfonico Città di Martina Franca.  Carosello degli Sbandieratori delle Tre fontane di Fontana Fredda di Roccamonfina Promenade e Valzer in abiti ottocenteschi con performance finale all’interno del Museo Filangieri a cura della società di danza Napoli
ore 20,00
Concerto delle Assurd sul sagrato della Chiesa di San Severo al Pendino
ore 21.30
Concerto dell’Orchestra di fiati lirico sinfonico Città di Martina Franca più tre tenori diretta dal Maestro Pasquale Aiezza sul sagrato del Duomo
Pazzariello Napoletano a cura di Tony Faiello all’ altezza di ogni museo con brevi filastrocche
Giochi di luce sulla facciata del Museo Filangieri

Per i musei di via duomo è prevista l’apertura prolungata fino alle ore 22,00, con ingressi ridotti dalle ore 18,00 ad  € 3.00 (consultare il programma per maggiori informazioni).

L’accesso al museo Filangieri, con l’apertura straordinaria della sala Agata dopo il restauro, sarà gratuito, dalle ore 14,00 alle 22,00.
Sarà visitabile la XXX mostra d’arte presepiale allestita all’interno del complesso Museale di San Severo al Pendino.

Al museo diocesano in largo Donnaregina alle ore 19,00 si terrà un concerto della Nuova Orchestra Scarlatti (costo euro 14,00)

Al MADRE di via Settembrini sarà la giornata del “Un sabato al museo”, con visite didattiche gratuite per adulti alle ore 11,00 e 17,00

E’ prevista l’apertura prolungata delle attività commerciali della zona.

Napoli un percorso alla riscoperta della Napoli medievale e rinascimentale risalendo dall’antico porto

16 venerdì Ott 2015

Posted by Fabrizio Reale in fotografando a Napoli, immagini di Napoli, luoghi da fotografare a Napoli, monumenti di Napoli, Napoli, turismo a Napoli

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Conosciamo napoli e la Campania, percorsi turistici, visita guidata

Napoli, 15 Ottobre 2015

Premessa

Non è raro cercare percorsi alternativi per visitare Napoli. Gli amici di Conosciamo Napoli e la Campania del resto organizzano almeno una passeggiata al mese alla riscoperta  di luoghi più o meno conosciuti del capoluogo partenopeo. E’ quindi per me stato un piacere aiutarli ad organizzare il loro prossimo percorso, che si snoderà fra le scalinate ed i vicoli della parte bassa del centro antico di Napoli.  Avevo già proposto un itinerario simile su laboratorionapoletano.com qualche tempo fa (dall’antico porto -piazza Borsa al decumano del mare), quello però proposto insieme a Peppe Guida ed Orlando Catalano (fra le anime principali del gruppo facebook) è più completo ed interessante (qui il percorso), in quanto attraversa una parte della Napoli medievale-rinascimentale non sempre battuta dalle guide turistiche.   NB Nel post ogni link corrisponde ad una foto, ad un percorso, ad una descrizione di un palazzo, chiesa o strada, tutto tratto da laboratorionapoletano.com e pubblicato nel corso degli anni. Buona lettura.

Il percorso proposto da Conosciamo Napoli e da laboratorionapoletano.com (elaborazione di Orlando Catalano)

Il percorso proposto da Conosciamo Napoli e da laboratorionapoletano.com (elaborazione di Orlando Catalano)

La partenza: dalla spiaggia dell’antico porto (piazza Borsa) su per le scalette in centro città

cerriglio gradini di piazzettaSin dall’antichità Napoli aveva due porti, uno grande, situato in zona piazza Municipio (testimonianza dell’esatta collocazione di epoca greco-romana il ritrovamento delle navi durante gli scavi per realizzare la stazione metro di piazza Municipio) ed uno più piccolino, una sorta di porto di pescatori, noto come “mar ad Arcina“, quello che poi nei secoli sarebbe stato definito un “mandracchio“, termine utilizzato in diverse aree portuali del Mediterraneo, ma che avrebbe poi avuto nel corso dei secoli un’accezione negativa, come di luogo malfamato.  Ancora fino agli anni ’30 del XX secolo esisteva quest’ area portuale.   Tornando indietro nei secoli, va sottolineato che il livello del mare era un bel po’ più in basso, come testimonia l’antichissima chiesa di Sant’Aspreno al Porto, il cui ipogeo, che era una vera e propria cappella sulla spiaggia, è ancora oggi intatto così come appariva ai fedeli dell’ VIII-IX secolo (anche se realizzato in epoca paleocristiana su antiche costruzioni romane). Dal porto diverse stradine e scalette dovevano partire per raggiungere i palazzi a ridosso delle mura e la città vera e propria.  Una di queste, gradini di piazzetta, parte dalla zona del Cerriglio, sotto le mura dell’insula di Santa Maria la Nova, luogo che sarebbe diventato famoso nel XVII secolo come punto d’incontro di artisti e marinai (qui fu accoltellato Caravaggio).  Scommetterei che il 90% dei napoletani non ha mai percorso questi gradini, che sembrano inerpicarsi verso l’alto ma poi ritornano giù verso quello che oggi è sedile di Porto. Da qui salgono verso l’alto i gradini di pendino Santa Barbara, una scalinata che è là da almeno 700-800 anni e che è stata protagonista  (non positiva… ci vivevano le “nane”) del romanzo la Pelle di Curzio Malaparte nel secondo dopoguerra.

I banchi nuovi, palazzo Penne ed il ricordo di zi’Nennella

banchi nuovi di notteAttraversato l’ultimo arco, superato l’ultimo gradino di pendino Santa Barbara ci si ritrova catapultati nella Napoli antica. I nomi delle strade diventano plurisecolari e richiamano alla memoria fatti storici che si perdono nei secoli fino a diventare quasi leggenda. Da una parte si dirama, subito dopo largo Ecce Homo, via Donnalbina (come dimenticare i racconti delle vicende di Donn’albina Donna romita e Donna regina), dall’altra ci si ritrova fra i banchi nuovi. Ma il primo oggetto che si nota a largo Monticelli è quello che sembra uno sgangherato copri-cassonetto. In realtà celato là sotto c’è un monumento nazionale, “l’antica banca all’acqua solfurea”, come recitava la scritta sul marmo bianco, dell’acquafrescaia “Zi Nennella“.   Nella piazzetta è magnifico il portale di Palazzo Penne, da un paio d’anni restaurato (contrariamente al resto del palazzo). Si tratta di un palazzo ricco di storia (e di leggende), esempio superbo di architettura civile della Napoli del XV secolo. Di fronte è palazzo Palmarice (wiki) ed accanto la chiesa di San Demetrio e Bonifacio. Un’epigrafe posta sul palazzo descrive scene di vita del 1773 (qui il testo del Il banno dei Banchi Nuovi per sapere cosa vietava di fare). Questo banno fu proclamato ad alta voce e dopo il suono di tromba da parte dell’ “ordinario trombetta”il 24 luglio 1773 e quindi affisso sul muro del palazzo. Proseguendo per i banchi nuovi si passa accanto il palazzo dei duchi di Casamassima, costruito nel 1569 e si giunge al largo Banchi Nuovi, con la chiesa dei santi Cosma e Damiano, costruita laddove era l’antica loggia dei Banchi Nuovi, attualmente in stato di grande degrado.

Da San Giovanni Maggiore al Nilo

corpo di napoli statua del nilo restaurato  Lasciandosi sulla sinistra via Santa Chiara, si arriva a via Candelora e quindi a largo San Giovanni Maggiore.  Oltre a palazzo Giusso, sede storica dell’Orientale, ci si trova dinanzi la splendida cappella dei Pappacoda e soprattutto l’ingresso laterale della basilica di San Giovanni Maggiore.  Si tratta di uno dei monumenti più interessanti di Napoli, ogni parola in più è superflua.  Risalendo san Giovanni Maggiore Pignatelli, sulla destra vi è una seconda epigrafe. Risale al 1651 ed è un divieto di edificazione su quei suoli. Costeggiando il pallonetto di Santa Chiara, continuando per stradine e vicoli, si riesce a by-passare  Spaccanapoli, il decumano inferiore (al link il percorso da Piazza del Gesù a San Domenico Maggiore) e ci si ritrova direttamente su via Mezzocannone e poco dopo in piazzetta Nilo. Il Nilo, il Corpo di Napoli, è forse uno dei simboli più famosi della città.  Nel largo è anche la chiesa di Sant’Angelo al Nilo, al cui interno vi è il sepolcro del cardinale Brancaccio (wiki), uno dei monumenti più importanti di Napoli, realizzato da Donatello e Michelozzo fra il 1426 e 1428.

Dal corpo di Napoli alla sirena Partenope

fontana spina corona restaurataIl percorso prosegue per via Paladino. L’antica strada è piena di tracce di epoche storiche differenti: si può scorgere un’antica colonna romana ma anche la targa arrugginita della facoltà di Ingegneria, che qui aveva sede negli anni ’30 del XX secolo (un po’ di storia per chi vuole leggere). Di lato è la chiesa di Donnaromita, con la bella cupola maiolicata e poco più in là l’epigrafe su cui  è riportato il banno del 1600 che vietava di giocare in strada, pena il carcere.  La strada continua, costeggiando l’università e raggiungendo il Gesù Vecchio (XVI secolo – wiki).  Riprendendo il percorso indicato un bel po’ di parole più su, ci si avvia verso San Marcellino e Festo, con il bel chiostro che ospita sia sedi universitarie che il museo di paleontologia.  Di fronte è la chiesa dei santi Severino e Sossio, una delle chiese più belle e dense di storia di Napoli. Scendendo per le rampe di San Marcellino, si arriva nella zona di piazzetta Portanova. Degno di nota è il portale di palazzo Bonifacio , della stessa epoca di palazzo Penne.  Chiude il percorso la splendida fontana di Spina Corona, meglio nota come la “fontana delle zizze“. Vale la pena approfondire un po’ la descrizione di questa storica fontana, di cui c’è traccia storica sin dal XV secolo, ricca di simbologia e dal significato e storia parzialmente oscuri: la sirena Partenope (nella versione “originale”, greca, metà donna e metà uccello) spegne le fiamme del Vesuvio con l’acqua che sgorga dai propri seni.

 

Due note a margine:

I banni e le epigrafi sui muri dei palazzi di Napoli

Banni ed epigrafi sui muri dei palazzi di NapoliDurante il percorso vi sono diverse lapidi del 1700 su cui sono riportati banni ed editti destinati alla popolazione. La lettura di queste preziose tracce del passato di Napoli permette di immaginare scene di vita quotidiana nella Napoli a cavallo fra il XVIII e l’inizio del XIX secolo.   – Il banno dei Banchi Nuovi L’epigrafe del Cerriglio ed altre

La vera street art

murales zilda napoli santa maria dell aiutoDurante il percorso sarà possibile ammirare alcuni murales e diverse opere di street art (quella vera, non i graffiti vandalici). In particolare sarà possibile ammirare l’opera di Zilda che è in via Santa Maria dell’Aiuto.

 

Tour di Napoli vista dal mare: torna il batò muscio (giro bellissimo, con aumento del biglietto eccessivo…)

01 mercoledì Lug 2015

Posted by Fabrizio Reale in il mare di Napoli, luoghi da fotografare a Napoli, turismo a Napoli

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batò muscio, tour costiero di Napoli

batò muscio: Napoli vista dal mareNapoli, 1 luglio 2015

Con un nome nuovo, “batò muscio”, torna il tour costiero che permette di ammirare Napoli dal mare.  Il percorso, realizzato da Alilauro in collaborazione con il comune di Napoli, inizia al molo degli aliscafi di Mergellina, percorre il tratto costiero davanti la collina di Posillipo, fino ad arrivare a relativamente poca distanza da Nisida, per raggiungere poi Castel dell’Ovo e far ritorno alla base.

Info su variazione a percorso, costi ed orari sulla pagina del comune di Napoli Vivere Napoli:  il tour sarà in funzione di sabato e domenica con cinque partenze programmate (10.45, 12.00, 17.15, 18.30 e 19.45), prenotabile on line sul sito di Alilauro (selezionando come porto di partenza quello di Mergellina ed indicando “tour costiero”). I costi sono di 8,5 euro per gli adulti, 5 euro per i bimbi fra 5 e 12 anni, gratis i bambini da zero a quattro anni.
Rispetto all’anno scorso i prezzi hanno subito un notevole rialzo, passando da 6,5 a 8,5 euro e da 4 a 5 per i bambini, anche se la fascia di bimbi non paganti è aumentata.

Il nome “batò muscio” continua a non piacermi, come non mi piaceva “batò musc” dell’anno scorso, nato in seguito alla diffida da parte dei battellieri parigini ad utilizzare il nome (registrato da loro) “bateau mouche”.  Avrei preferito  – l’ho scritto anche l’anno scorso – un più semplice “tour costiero di Napoli vista dal mare“.. l’idea però resta eccellente, anche se il prezzo è esagerato rispetto al servizio proposto.

Ecco un po’ di fotografie scattate a settembre scorso… aggiungo anche parte del commento che scrissi a suo tempo:

…un giro che unisce Gaiola a Megaride, le antiche e sontuose ville di Posillipo ai reperti archeologici, alle grotte scavate nel tufo ed agli stabilimenti balneari arroccati su scogliere e rocce, tralasciando almeno per una volta l’orrore dei palazzi costruiti sulla collina di Posillipo nella seconda metà del XX secolo.   La voce della guida indicherà al turista tutti i nomi delle ville che si vedranno dal mare, a partire da palazzo Donn’Anna passando per villa Martinelli, villa Rosebery ed altre splendide costruzioni, soffermandosi su Marechiaro e la Gaiola (ad opportuna distanza, considerato che l’area della Gaiola è protetta), fino ad arrivare al largo di Nisida, per poi rientrare verso Napoli portandosi fino al borgo marinari, per ammirare Castel dell’Ovo da una prospettiva insolita.

http://www.laboratorionapoletano.com/2014/09/napoli-vista-dal-mare-il-giro-sul.html

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