La “Nuova guida per Napoli e suoi contorni” di Giuseppe M.Galanti del 1845, ennesima riedizione di quella del 1792 del suo avo e poi più volte ripresa,poi in ristampa anastatica nel 1990 da Arnaldo Forni ed., era molto dettagliata e interessante sull’argomento e rifacendosi anche al celebre “Del bello e del curioso della città di Napoli” del Celano informa dei numerosi e insospettabili altri ingressi agli ipogei ,già chiusi al 1845 ma aperti al tempo del Celano.Uno di questi era dalla chiesa e monastero di S.Maria a Vita, che i più anziani ricordano :l’ Ospedale S. Camillo,operativo fino a circa 30 anni fa.Dalla relazione del 1845, si capisce che l’origine e le iniziali motivazioni costruttive di quei vastissimi (prima ,tutti esplorabili) labirinti ipogei erano ancora incerte e confuse a quei tempi.
La “Nuova guida per Napoli e suoi contorni” di Giuseppe M.Galanti del 1845, ennesima riedizione di quella del 1792 del suo avo e poi più volte ripresa,poi in ristampa anastatica nel 1990 da Arnaldo Forni ed., era molto dettagliata e interessante sull’argomento e rifacendosi anche al celebre “Del bello e del curioso della città di Napoli” del Celano informa dei numerosi e insospettabili altri ingressi agli ipogei ,già chiusi al 1845 ma aperti al tempo del Celano.Uno di questi era dalla chiesa e monastero di S.Maria a Vita, che i più anziani ricordano :l’ Ospedale S. Camillo,operativo fino a circa 30 anni fa.Dalla relazione del 1845, si capisce che l’origine e le iniziali motivazioni costruttive di quei vastissimi (prima ,tutti esplorabili) labirinti ipogei erano ancora incerte e confuse a quei tempi.
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