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Napoli, 29 gennaio 2018
Qualche giorno fa ho letto sul giornale che Napoli risultava essere fra le città più inquinate d’Europa in quanto a polveri sottili. Ricordando un minimo normativa e dati storici ufficiali pubblicati dall’ARPA, la cosa mi ha lasciato un po’ perplesso. Oggi è stato pubblicato il report annuale di Legambiente “Mal’aria 2018” da cui era stata tratta l’informazione.
Leggendo il report di Legambiente Napoli risulta fra le meno inquinate d’Italia e fra le più inquinate d’Europa allo stesso tempo. Come mai ?
PM10. La normativa prevede che “Il valore giornaliero di 50 µg/m³ non può essere superato più di 35 volte nell’ arco dell’anno civile”. Il report di Legambiente riporta pertanto l’elenco di tutte le città che hanno superato il limite delle 35 volte all’anno. Napoli in questa classifica delle città inquinate è al 35mo posto nel 2017, con una centralina che ha rilevato 43 sforamenti in un anno. Torino, Cremona, Alessandria, Padova, Pavia, Asti, Milano, Venezia, Frosinone, Lodi, Vicenza, Mantova e Brescia hanno avuto almeno IL DOPPIO degli sforamenti di Napoli, a cui si aggiungono un’altra ventina di città prima di arrivare nella lunga lista a Napoli.
OZONO. Napoli nella lista delle 44 città che hanno superato oltre il massimo consentito i livelli di ozono in atmosfera non si posiziona, semplicemente non figura affatto in quanto non ha superato il massimo previsto dalla normativa.
E allora ? Da dove arriva la notizia negativa sull’inquinamento?
Il report di Legambiente si chiude con un confronto fra diverse città europee riguardante il valore medio di concentrazione di PM10 nell’anno, un parametro di sicuro interesse.
Legambiente ha preso a riferimento 20 grandi e medie città d’Europa e fatto un confronto, partendo da un’elaborazione pubblicata su dati WHO, in particolare a partire dall’ Ambient Air Pollution Database.
Peccato che però i dati di riferimento siano del 2013! Nel database dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Napoli risulta 20ma per quell’anno fra le 235 città italiane di ogni dimensione analizzate in quanto a valor medio di PM10 nell’anno, dopo Benevento, Salerno, Torino, Alessandria, Milano, Brescia, e tante altre località, un valore sicuramente più elevato di tante altre città europee, come appare nel report Legambiente. Un dato allarmante su cui riflettere.
Negli ultimi anni però – va sottolineato- in città i valori di PM10, quanto meno in termini di sforamento dei limiti consentiti da legge – si è ridotto notevolmente. Nel 2013 anno di riferimento della tabella gli sforamenti erano stati di gran lunga superiori rispetto agli ultimi anni: 120 in zona ferrovia. Nel 2012 erano stati 85. Nel 2014 però furono 40, nel 2015 75, nel 2016 58 e nel 2017 “solamente” 43″. Nel 2017, complici sicuramente vari fattori ambientali, gli sforamenti oltre il consentito da legge hanno riguardato una sola centralina e di “solo” 8 giorni. Si potrebbe discutere per giorni dell’adeguatezza del sistema di rilevamento e delle centraline ARPA. A parità però di fonte dei dati, l’unica fonte ufficiale, l’analisi è quella emersa qui: Napoli risulta nel 2017 molto meno inquinata di tante altre città italiane. NEl 2013 probabilmente risultò fra le più inquinate d’Europa, nel 2017 fra le meno inquinate d’Italia…
fonti:
Fai clic per accedere a malaria_2018.pdf
http://www.who.int/phe/health_topics/outdoorair/databases/cities/en/