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Diario napoletano

~ vivere, sopravvivere, descrivere e raccontare Napoli

Diario napoletano

Archivi Mensili: agosto 2016

A Napoli la suonatrice di liuto di Vermeer, dal 21 novembre 2016 al museo di Capodimonte

31 mercoledì Ago 2016

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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la suonatrice di liuto di Vermeer, mostre a Napoli, musei di Napoli, museo di Capodimonte

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NApoli, 31 agosto 2016

La notizia era stata anticipata qualche settimana fa ma adesso è ufficiale: la suonatrice di liuto di di Jan Vermeer arriverà in prestito dal MAT ( Metropolitan Museum of Art) di New York a Napoli e sarà esposta dal 21 novembre 2016  al 9 febbraio 2017 nella pinacoteca di Capodimonte.

fonte immagine wikipedia

Segue il comunicato stampa appena pubblicato dall’ANSA:

ANSA/ Mostre: Vermeer, la suonatrice di liuto arriva a Napoli
Dal 21 novembre dal Met di New York a Capodimonte
ROMA
(di Nicoletta Castagni) (ANSA) – ROMA, 31 AGO – ‘La Suonatrice di liuto’, capolavoro di Jan Vermeer custodito al Metropolitan Museum di New York, arriverà a Napoli dove sarà al centro di una grande mostra allestita dal 21 novembre al 9 febbraio nella Pinacoteca di Capodimonte. Alla splendida tela, tra le più celebrate del maestro di Delft, saranno affiancate alcune opere di analogo soggetto, scelte tra quelle conservate nel museo partenopeo allo scopo di indagare i molteplici rapporti instauratisi all’epoca tra l’arte olandese del XVII secolo e quella italiana. Questo prestito eccezionale, che testimonia la collaborazione intrapresa dal Museo di Capodimonte con il Met, rappresenta un’occasione straordinaria per ammirare un dipinto tanto significativo di Vermeer, del quale le opere certe sono solo una quarantina, esposte nelle più importanti collezioni del mondo, ma nessuna nei musei italiani. La ‘Suonatrice di liuto’, dipinta probabilmente intorno al 1664, é un’opera della maturità dell’artista. La tela rappresenta una giovane donna intenta ad accordare lo strumento, mentre rivolge lo sguardo alla finestra da cui entra una chiara luce diurna. Luce che riverbera sul grande orecchino di perla a goccia e sulla collana, sempre di perle, che le cinge il collo. Ipotesi diffusa è che la modella sia proprio la moglie di Vermeer, dal momento che indossa una mantella di seta gialla bordata di pelliccia che in effetti possedette, come rivelano gli inventari, e che compare anche in altre opere del maestro. L’espressione colta dal genio olandese sul volto della giovane donna è quella di un istante di distrazione, come se qualcosa fuori dalla finestra ne avesse per un attimo catturato l’attenzione distogliendola dalla musica. Nella stanza, il tavolo a cui si appoggia è coperto da una stoffa, su cui stanno alcuni libri, forse di musica, poggiata a una parete, una seconda sedia rivestita di pelle fissata con borchie. Al muro, infine, una carta geografica dell’Europa, come se ne realizzavano ad Amsterdam e nelle altre città olandesi in quegli anni. Vermeer la riproduce così bene che si può risalire a quella pubblicata da Jodocus Hondius nel 1613 ed editata nuovamente nel 1659 per inserirla nel Theatrum OrbisTerrarum. In terra si intravedono una viola da gamba e qualche altro libro. Alla stregua degli altri capolavori dell’artista, protagonista è la luce, accentuata dai forti contrasti con le zone d’ombra che scandiscono più piani di profondità. Ad affiancare il capolavoro del Met ci saranno alcune opere della collezione permanente di Capodimonte, selezionate tra quelle raffiguranti donne musiciste (fra cui, in ambito devozionale, tre ‘Santa Cecilia’ nelle straordinarie versioni di Bernardo Cavallino, Carlo Sellitto e Francesco Guarino) per indagare aspetti inerenti al mondo dell’arte seicentesca olandese e ai suoi rapporti con quella italiana, evidenziando non solo le modalità formali e iconografiche del dipinto, ma anche il substrato culturale che sottende l’opera. Del resto, il carattere specifico dei quadri di Vermeer, magistralmente rappresentato nella ‘Suonatrice di liuto’, riflette la cultura medio-borghese dell’Olanda del ‘600. Il soggetto intimo, inserito in un contesto feriale, e il forte senso di realismo caratteristico dello stile del cosiddetto Secolo d’oro, daranno quindi l’opportunità di approfondire alcuni aspetti chiave dello sviluppo narrativo dell’opera di Vermeer. Prima di tutto il liuto, identificato con uno strumento a 11 corde, molto vicino a quello realizzato da Jean Des Moulins, datato 1644 e conservato al Musée Instrumental di Parigi. L’altro elemento che caratterizza fortemente l’ambiente, é proprio la vasta carta geografica dell’Europa. Un’approfondita interpretazione del dipinto, quindi, offerta al pubblico grazie a un’applicazione ricca di contenuti storico-critici, realizzata con il sostegno scientifico del Metropolitan Museum

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La baia di Ieranto e il sentiero da Nerano

29 lunedì Ago 2016

Posted by Fabrizio Reale in ambiente, Napoli

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baia di Ieranto, camminate, FAI, Massa Lubrense

Baia di Ieranto 2
baia di Ieranto 23 agosto 2016_1
Baia di Ieranto sentiero discesa
baia di Ieranto spiaggia-001
Baia di Ieranto vegetazione
casa FAI Ieranto
FAI Ieranto sentiero
Il sentiero per Ieranto
in barca a remi a Ieranto
Nerano e costiera amalfitana da via per Ieranto 1
Nerano e costiera amalfitana da via per Ieranto
sentiero per Ieranto 1
sentiero per Ieranto al tramonto
stazione meteo ARPAC Ieranto
uliveto Ieranto
vasca acqua FAI Ieranto

30 agosto 2016

Non è la prima volta che scrivo di Ieranto e che pubblico foto di questo luogo unico e meraviglioso, non sarà certamente l’ultima (su laboratorionapoletano.com qualche foto scattata nel 2015 ad esempio).

La Storia ed il mito

La baia di Ieranto è uno dei luoghi dell’anima della penisola sorrentina, a cavallo fra il golfo di Salerno e quello di Napoli, esattamente di fronte ai Faraglioni di Capri. Lo è per la bellezza unica del paesaggio, per il colore del mare in piena area marina protetta, per la fauna e la flora certamente… ma è un luogo d’elezione anche perché conserva le tracce indelebili della miopia dell’uomo. Questi luoghi che erano stati scelti dagli antichi come luoghi del mito e degli dei (il tempio di Atena i cui resti sono ancora visibili a punta Campanella secondo Strabone fu fatto erigere da Ulisse in persona durante il suo lunghissimo viaggio di ritorno ad Itaca), furono difesi con la costruzioni delle torri di punta Campanella e di Montalto,  nel primo Novecento furono però stravolti dall’attività industriale di estrazione di pietra calcarea da parte dell’ILVA (poi Italsider). Chiusa la cava e dopo anni di abbandono, da 30 anni l’intera area è di proprietà del FAI (maggiori info sul sito del Fondo Ambiente italiano).

Il Sentiero, la via di Ieranto

Il sentiero che dalla frazione di Nerano (il centro abitato a circa 200 metri di altezza s.l.m.)  di Massa Lubrense porta giù alla spiaggia di Ieranto, in mezzo all’omonima baia, è frequentato ogni giorno da residenti e turisti che sfidano il calore estivo per una giornata al mare unica nel suo genere.   Da Nerano alla spiaggia di Ieranto sono poco più di 1,5 km, percorribili anche con calzature non proprio da trekking in meno di un’ora, qualcosa in più in caso di presenza di bambini.

Il percorso è all’inizio in leggera salita in mezzo alla macchia mediterranea, mantenendo sulla destra il monte San Costanzo. Dai punti panoramici la vista è mozzafiato su marina del Cantone e la costiera amalfitana fino a Praiano (in giorni particolarmente tersi si può vedere anche la costa salernitana) con le isole de Li Galli e l’Isca a completare il panorama.   Continuando sul sentiero, superata la nuova centralina meteo dell’ARPA Campania la cui installazione ha sollevato non poche critiche , si abbandona il panorama di marina del Cantone per entrare nella baia di Ieranto vera e propria, con alla sinistra la punta di Montalto e l’omonima torre cinquecentesca.  Sulla destra monte San Costanzo e punta Campanella, che si avvicina a Capri terminando con la torre, di fronte Capri è visibile solo parzialmente, laddove il profilo dei Faraglioni è invece chiarissimo e visibile anche il “buco” in mezzo ad uno degli stessi. Sulla sinistra si vede Montalto, la torre e scendendo la casa colonica oggi proprietà del FAI, gli uliveti ed i resti dell’attività estrattiva della cava.

In discesa è probabilmente preferibile, giunti al bivio segnalato dal cartello del FAI fra la discesa in spiaggia e la strada verso la torre di Montalto, prendere la seconda, a sinistra.  La passeggiata in tal caso, dopo un primo tratto in discesa abbastanza sconnesso, procede girando a destra  fra gli ulivi ed i muretti a secco, passando accanto alla casa colonica del FAI.  Sono diversi gli spunti fotografici lungo tutto il percorso.   In risalita la scalinata, sconnessa e ripida, resta la migliore strada per ritornare su a oltre 200 metri.

 Fotografie scattate il 23 agosto, durante l’incendio a Torca e prima dell’incendio di Monte San Costanzo

Alcune delle foto presenti in questa galleria verranno pubblicate anche su fotografiareale.blogspot.it, sul mio profilo flickr e su laboratorionapoletano.com

Incendio a Nerano, ancora in fiamme monte San Costanzo

26 venerdì Ago 2016

Posted by Fabrizio Reale in incendi, Napoli

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incendi penisola sorrentina, incendio in costiera, incendio Monte San COstanzo

incendio a nerano 25 agosto 2016
incendio a nerano dal cantone
incendio nerano 25 agosto sera

25 agosto 2016

Ancora fiamme, ancora un incendio a Massa Lubrense, in penisola sorrentina.  Domato l’incendio a Torca che l’altro giorno era arrivato fin quasi alla torre di Crapolla, da ieri sera è purtroppo attivo un altro incendio, che dal centro della frazione di Nerano sale sul monte San Costanzo. Le fotografie son state scattate da diversi punti, sia dalla strada che da marina del Cantone. Si possono notare i diversi focolari, i più bassi dei quali arrivano fin quasi le case di Nerano, a poca distanza dall’inizio del sentiero per Ieranto.

Questa mattina un piccolo incendio è stato spento dai vigili del fuoco a Sorrento, in prossimità dei bagni della regina Giovanna.

Terremoto in centro Italia: i punti di raccolta a Napoli per i beni di prima necessità

24 mercoledì Ago 2016

Posted by Fabrizio Reale in emergenza terremoto, Napoli

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Napoli, 24 agosto 2016

La macchina della solidarietà per dare supporto ed aiuto a chi vive nei centri colpiti dal terremoto di questa notte si è messa in funzione.  A Napoli sono in via di allestimento in diversi punti di raccolta per i generi di prima necessità, anche se al momento non è ancora giunta una richiesta in tal senso, dato che la priorità assoluta è ovviamente data alla ricerca dei sopravvissuti.

Quando e dove:

SECONDA municipalità

25 Agosto dalle ore 10.30 alle ore 16.30
Università Orientale di Napoli, aula 4.8 (Palazzo Giusso), Largo San Giovanni Maggiore

fonte: profilo facebook un popolo in cammino

TERZA MUNICIPALITA’

25, 26 e 27 agosto ore 10.00 – 19.00
Centro Sociale Insurgencia (Via Cardinale Prisco)
Chiesa Padri Rogazionisti (Viale dei Pini)
Sede III Municipalità (Via Lieti 97)
Comitato “Insieme per i Ponti Rossi” (Via U.Masoni 77)

fonte: profilo facebook Ivo Poggiani (presidente III municipalità)

Ex O.P.G. occupato, via Renato Matteo Imbriani 218

VOMERO – ARENELLA (V municipalità)

domani 25 agosto dalle ore 9,00 alle 13,00 – via Scarlatti (altezza COIN)

fonte: profilo facebook Paolo de Luca (presidente V municipalità)

OTTAVA MUNICIPALITA’

Officina delle Culture in via Arcangelo Ghisleri Lotto P5 Scampia dalle ore 9:00 alle ore 14:00
Centro di Raccolta in via Napoli a Piscinola Numero 54 Ore 10-13 17-20:30
Il Giardino di Melissa da domani 25/8/2016, Via Tancredo Galimberti Scampia 17:30 -20:30

fonte: profilo facebook Claudio di Pietro (consigliere di municipalità)

Beni di prima necessità che potrebbero essere utili (PS non vanno portati vestiti usati):

AGGIORNAMENTO:

La protezione civile avvisa che COPERTE e CIBO sono disponibili già in quantità, servono invece altri beni di prima necessità (igiene personale, pannoloni, assorbenti,  etc.)

La dichiarazione del vicesindaco del Giudice (ANSA):

(ANSA) – NAPOLI, 24 AGO – Il Comune di Napoli è in “stretto e costante contatto” con la sala operativa della Protezione civile della Regione Campania per coordinare i soccorsi da inviare nelle zone colpite dal terremoto. A riferirlo all’ANSA è il vicesindaco di Napoli Raffaele Del Giudice che ha istituito un tavolo permanente presso l’assessorato all’Ambiente dell’amministrazione comunale dove nel pomeriggio si è tenuto un briefing con la Protezione civile del Comune. “Abbiamo già allertato il nostro Servizio Autoparco per dare seguito all’invio nelle zone devastate dal sisma di 5 grossi mezzi per la rimozione delle macerie”. Come spiegato da Del Giudice, “in questa prima fase l’urgenza è rimuovere le macerie e soccorrere quanti sono rimasti sotto i detriti”, ma l’amministrazione comunale si sta anche preparando a contribuire alla seconda fase dei soccorsi quando alle popolazioni colpite dovranno essere forniti beni di prima necessità e di conforto. “Al momento – spiega il vicesindaco – non ci sono ancora stati richiesti beni di necessità, ma ringrazio i tanti napoletani che ci stanno contattando per offrire il loro aiuto. A loro – aggiunge Del Giudice – dico di essere pronti e di aspettare comunicazioni ufficiali dalle istituzioni rispetto alle modalità e ai tempi in cui raccogliere beni da inviare nelle zone terremotate”. Il numero due di Palazzo San Giacomo ricorda di contattare il numero verde della Protezione civile o l’assessorato del Comune per avere “ogni tipo di informazione”.(ANSA).

Il gigante di Palazzo, i depositi dell’Archeologico, le mostre, Comacchio…

05 venerdì Ago 2016

Posted by Fabrizio Reale in Musei di Napoli, Napoli

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museo archeologico Nazionale di Napoli

giove cumano-001
gigante di palazzo-001

Napoli, 5 agosto 2016

Nelle ultime settimane si è parlato tanto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli,  salito agli onori delle cronache per due differenti motivi, tra loro più collegati di quanto non si possa immaginare. A metà luglio infatti sul Corriere del Mezzogiorno si è scritto della necessità di dare maggiore spazio e visibilità al Giove Cumano, il celeberrimo “Gigante di Palazzo” immortalato da tanti dipinti in largo di Palazzo a cavallo fra il XVII ed il XVIII secolo e che ebbe ruolo di statua parlante, come Pasquino a Roma .  Nelle ultime settimane si è scritto e discusso tanto, anche e soprattutto sui social network, dell’accordo fra il MANN ed il comune di Comacchio, in base al quale verrà allestita una mostra sui reperti di Pompei ed Ercolano nel nascente museo archeologico “Museo delta Antico”.  In base all’accordo (biennale con possibilità di rinnovo) alcuni reperti attualmente nei depositi del MANN verranno esposti per alcuni mesi a Comacchio.

 

Tralasciando le polemiche, vorrei soffermarmi su alcuni aspetti che meritano di essere approfonditi, anche grazie ad un paio di articoli pubblicati  da Il Giornale dell’arte nelle ultime due settimane, un primo sul Bilancio del MANN, un secondo sulla prossima “tourneè” negli States di alcuni reperti dei depositi del museo.

  • L’archeologico di Napoli risulta al 14mo posto fra i musei italiani più visitati nel 2015 (364000 visitatori) con quasi la metà dei visitatori del museo egiziano di Torino (il museo archeologico più visitato in Italia, escludendo ovviamente i “siti archeologici” quali Il Colosseo e Pompei).
  • L’incasso relativo alla bigliettazione è di circa 1,2 milioni di euro cui vanno aggiunti i supplementi per le mostre (0,6 milioni) e le entrate derivanti da servizi aggiuntivi (0,2), prestiti per mostre all’estero (0,6 milioni circa ) e sponsorizzazioni (stimate in 0,1 milioni) (fonte).
  • Il museo ha un patrimonio di circa 250.000 oggetti

 

Con questi numeri e nell’ottica di continuare nell’opera di rilancio dell’immagine di Napoli nel suo complesso e del museo archeologico in particolare,  il prestito di opere può essere ritenuto valido e funzionale, soprattutto verso l’estero, così come è  di grande interesse culturale ogni collaborazione che porti ad uno scambio di opere d’arte per un tempo limitato.  Sul fronte Comacchio probabilmente è stata carente la comunicazione ed ha generato diverse incomprensioni, sarà interessante conoscere tutti i dettagli dell’accordo prima di esprimere ogni giudizio, anche se il direttore del MANN oggi nella replica data è stato abbastanza esauriente. 

Con i numeri sopra espressi e con tutte le criticità tipiche del MANN note a chiunque vi si sia recato con una certa frequenza nel recente passato, il museo accanto alla calendarizzazione di mostre dal grande interesse (nel 2016 Mito e Natura ad esempio), accanto alla necessità di rilanciare alcuni servizi accessori, dovrà lavorare ancora di più su alcuni fronti (non si tratta di proposte ma riprendo semplicemente quanto già di programmato risulta dalla lettura da diverse fonti):

  • Dare maggiore visibilità ad alcune opere d’arte oggi collocate in modo quanto meno improprio… il gigante di Palazzo ne è l’esempio più lampante, non fosse altro per la fama secolare
  • Creare spazi in cui a rotazione mostrare i reperti attualmente nei depositi
  • Riaprire aree da troppo tempo chiuse al pubblico (la sezione egizia dovrebbe riaprire a ottobre 2016 ad esempio).
  • Razionalizzare le risorse umane in modo tale da evitare che alcune sale possano risultare chiuse in determinati periodi dell’anno

Non penso possa essere vincente la proposta di alcuni di creare una sorta di archeologico bis all’albergo dei poveri per dare maggiore visibilità ai reperti nei depositi, bisogna secondo me che sia l’Archeologico stesso a restare l’attrattore principale, che possano aumentare ancora i visitatori e che il museo sia più “fluido”, grazie proprio a mostre che possano pescare anche dall’interno e non solo da altri musei, proponendo una rotazione dei reperti che potrà solo attrarre di più non solo il turista ma anche i napoletani.

Di sicuro spero che l’attenzione mediatica sul museo di questi giorni si possa tradurre in più napoletani che si vadano a visitare il museo, non necessariamente durante le pur apprezzabili domeniche gratis.

 

La villa comunale in agosto fra luci ed ombre

02 martedì Ago 2016

Posted by Fabrizio Reale in giardini e parchi di Napoli, Napoli, parchi di Napoli

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villa comunale di Napoli

Napoli, 2 agosto 2016

Questa mattina verso le 8,30, mi son recato a scattare qualche foto in villa comunale, stuzzicato da un post in un gruppo facebook in cui ero stato taggato accanto ad un articolo di La Repubblica Napoli sul degrado della villa comunale, sotto un ulteriore post mio con foto della villa comunale in primavera.  E’ indubbio che la villa comunale in piena estate risenta delle criticità tipiche dell’intera città (ad esempio la carenza del personale), i media però  tendono ad evidenziarne le criticità e delinearne uno stato di degrado che non sempre corrisponde al vero, dato che fra il bianco della perfezione ed il nero del degrado vi sono tante tonalità di grigio.  Ho girato per una decina di minuti in villa, entrando sia da piazza Vittoria, sia da viale Dohrn per evidenziare anche eventuali differenze di trattamento.  Lungo la strada ho incontrato alcuni dipendenti intenti ad innaffiare le piante ed uno che in bicicletta portava con sè un tagliaerba manuale da una parte all’altra della villa.  La maggior parte dei viali che ho attraversato era in buone condizioni, con la maggior parte delle aiuole curate e con l’erba tagliata da poco..

Le fotografie di sotto riportate descrivono meglio di qualsiasi parole lo stato della villa comunale al 2 agosto. Al di là del (tanto) bello che vi ho trovato (la nostra villa comunale è meravigliosa), delle fontane con acqua cristallina e dei cespugli di rose in fiore, i sono diverse criticità e zone d’ombra che vanno affrontate e che in Estate diventano a causa della carenza  di personale maggiormente evidenti:

  1. I sacchi della spazzatura andrebbero raccolti prima. Bello vedere la villa coi viali puliti e con i sacchetti in buona parte cambiati a prima mattina all’interno dei contenitori appositi, però i sacchi andrebbero tolti contestualmente al cambio dei cestini anche in Estate.
  2. Sicurezza e vandalismo.  Il problema delle baby gang purtroppo non è una novità, così come non è una novità che troppi adulti si mettano ad utilizzare le giostre per bambini, anche quelle nuovissime installate pochi mesi fa, come attrezzi ginnici. Fra le varie foto c’è infatti quella di un signore intento ad utilizzare l’area giochi come personale palestra.  Serve che vi sia maggior controllo sia su adulti che su ragazzini.
  3. Troppi alberi con rami pericolosi recintati.  Ce ne saranno una decina all’interno del parco, troppi…anche perché per ogni albero di grandi dimensioni che va recintato, l’area interdetta non è piccola e risente poi di carenza di manutenzione (la differenza di altezza dell’erba nella migliore delle ipotesi). Bisogna cercare di intervenire anche in agosto per la messa in sicurezza.

 

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