
Napoli, 19 luglio 2016
Un’ enorme colonna di fumo denso e nero si è alzata ieri pomeriggio dal campo ROM in prossimità dell’IKEA di Afragola, spinta dai venti fino a Napoli. Si vedeva da qualunque angolo della città, da piazza Borsa come dalla zona collinare. Ancora stanotte e questa mattina in molte zone della città l’area era pregna di fuliggine e puzza. Le fotografie di stamattina mostrano come la foschia e quel che resta della nube tossica abbiano consegnato un panorama anomalo…
E se questo è quel che si vede da Napoli, bisognerebbe pensare al dramma che han vissuto le 150 persone che son state costrette di corsa ad abbandonare le loro baracche, i tanti bambini che son dovuto correre via fra le fiamme che divampavano veloci. Perché se si appicca il fuoco a qualcosa in una baraccopoli, l’incendio che ne divampa è sempre devastante, a causa dei tanti materiali infiammabili depositati qua e là e della struttura stessa delle baracche.
Oggi tutti pensano alla diossina in città… all’ennesimo rogo in terra dei fuochi… io vorrei invece che si parlasse delle motivazioni che spingono qualcuno ad appiccare un incendio ad una baraccopoli, alla necessità di (ri)aprire tavoli di discussione sul come garantire sicurezza e civiltà alle persone che vivono in queste condizioni miserrime.
Oggi non è un buon giorno… non perché “respiriamo diossina” ma perché è stato dato alle fiamme un campo ROM.