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Napoli, 17 luglio 2016
Le torri la Brava ed il Trono (nota anche come Spinella) erano dimenticate vestigia di epoche passate, parte integrante dell’antica cinta muraria aragonese (XV secolo) e del demolito Castello del Carmine, ridotte da anni a degradati spartitraffico, pieni di rifiuti e ricovero di senza fissa dimora. Nell’ambito del progetto del comune di Napoli Monumentando, a costo zero per la cittadinanza, è previsto il restauro delle due torri e del vicino settecentesco vado del Carmine. Con non pochi problemi il progetto va avanti, anche se in ritardo rispetto ai tempi previsti inizialmente. Il video pubblicato sulla webtv del comune di Napoli mostra il momento della riapertura degli accessi alle torri, chiusi da decenni, con le immagini che mostrano rifiuti e degrado. Il recupero di questi monumenti, fra l’altro totalmente finanziato dalle pubblicità installate sulle impalcature, costerà circa 600.000 euro, come ricordato dall’assessore Piscopo. Va ricordato che il progetto Monumentando ha già portato al recupero di alcuni importanti monumenti da decenni in degrado, come le fontane del Seguro di piazza Mercato, la fontana delle zizze e la fontana della Maruzza, accanto al recupero di monumenti più appetibili da un punto di vista pubblicitario come la colonna spezzata di piazza Vittoria e la fontana del carciofo di piazza Trieste e Trento.

Il vado del Carmine e le torri la Brava ed il Trono… archivio laboratorionapoletano.com
quando poi finalmente termineranno i lavori di restauro di tutto il complesso e l’area sarà aperta al pubblico occorrerà un minimo di sorveglianza altrimenti nel giro di qualche giorno drogati e senza fissa dimora si impadroniranno nuovamente della zona rendendo vano tutto il lavoro fatto
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