
Napoli, 14 aprile 2016
E’ stato il giorno della conferenza di servizi che ha approvato il piano per la bonifica di Bagnoli. Al di là delle dichiarazioni di rito (“toglieremo la colmata” etc. etc.) del nostro presidente del consiglio, al di là del continuo confronto Renzi – de Magistris (come se l’avversario del sindaco fosse Matteo Renzi e non la Valente, non pervenuta), colpiscono, leggendo la documentazione fornita da Invitalia, due incongruenze che andrebbero spiegate meglio ai cittadini:
- La rimozione della colmata
Renzi e Nastasi hanno affermato che verrà completamente rimossa, però nel documento “Programma di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana” del SIN di Bagnoli – Coroglio alla pagina 173 si legge:
il perseguimento di questo obiettivo si può ottenere agendo con una resezione parziale della colmata ridisegnando in modo omogeneo la linea di costa; tale orientamento richiede il cambiamento delle attuali disposizioni normative, che vincolano alla rimozione integrale della colmata, ed al riposizionamento del materiale in un sito esterno;
• il superamento della previsione del ripristino della originaria linea di costa, che vincola le opportunità di recupero economico e sociale dell’area, sottraendo territorio nel quale collocare lungo il fronte del litorale attività sociali e commerciali capaci di rivitalizzare la parte più attraente dell’area di Bagnoli Coroglio; il ripristino della originaria linea di costa non rappresenta un vantaggio per il programma di rigenerazione urbana.
Secondo il piano, quindi, la linea di costa non verrà ripristinata e non si parla più di rimozione integrale della colmata bensì di “resezione parziale”. Resta inoltre il dubbio sull necessità di cambiare le disposizioni normative anche per quanto concerne il riposizionamento del materiale in un sito esterno… secondo il piano parte della colmata resterà là ed il resto ?
- L’attuale stato di inquinamento dei luoghi va analizzato con maggiore dettaglio..
L’ISPRA a gennaio ha ricevuto una richiesta di analisi di rischio legati all’arenile di Bagnoli ed ha effettuato l’analisi a partire da “un unico campione di “sabbia di riempimento”prelevato il 15/04/2009 nel tratto di arenile compreso fra lido Fortuna e Lido Arenile Nord” indicando un doveroso “ma”: “premesso che un unico campione sembra insufficiente a caratterizzare completamente l’intera area“.
Del resto, pur predisponendo con le premesse di cui sopra l’analisi di rischio ambientale, il cui risultato non evidenziava rischi evidenti, l’ISPRA dopo sopralluogo del 30/03/2016 ha segnalato diverse incongruenze fra lo stato dei luoghi descritto nella documentazione in loro possesso e l’effettiva situazione. In particolare in alcune zone manca il “materiale di ripascimento”, in altre i moti ondosi hanno fatto depositare sabbia marina, in altre è venuto meno anche il telo di copertura…
Va ricordato infatti che la messa in sicurezza precedente dell’arenile consisteva nel rimuovere parte della sabbia (dai 20 ai 100 cm), posizionare un telo sull’arenile originario e depositare nuova sabbia per il ripascimento.
Quel che si chiede è maggiore chiarezza sul destino della colmata e di effettuare quanto prima analisi approfondite dei luoghi per valutare se e quanto questi siano contaminati.