Ha finalmente riaperto la sala Agata ed il museo civico Gaetano Filangieri è tornato a splendere coem un tempo. Da oggi infatti il museo, riaperto al pubblico da tre anni, è nuovamente visitabile nel suo complesso, dopo circa tre lustri. La sala Agata raccoglie preziose opere d’arte, dai quadri (anche del Seicento napoletano, come i De Ribera e un Andrea Vaccaro), alle porcellane, alle armi, alle sculture.
Vale la pena ricordare la storia di questo museo civico, voluto e fondato da Gaetano Filangieri verso la fine del XIX secolo. Durante i lavori di allargamento di via Duomo, progettati dai Borbone e realizzati nei primi anni del regno d’Italia, l’antico palazzo Como fu letteralmente smontato ed arretrato di 20 metri (quel che c’era prima di via Duomo, sul luogo dell’antico cardo, era una serie di vicoli, non un’ampia strada), conservando la pregevole facciata quattrocentesca (all’interno invece era da tempo cavo). Gaetano Filangieri lo individuò come luogo adatto per realizzare un museo civico e contribuì a dare al museo l’aspetto attuale. La collezione del museo civico in passato era molto più ampia, ma buona parte delle opere andarono distrutte durante la seconda guerra mondiale a causa di un’azione tedesca, mentre erano depositate e nascoste in una villa a San Paolo Belsito. L’attuale collezione unisce quanto salvato a quanto donato dalla generosità dei napoletani nell’immediato dopoguerra.