Ultimamente, grazie alla proiezione tenutasi nell’ambito della rassegna “Artecinemafestival” si è tornato a parlare di Zilda a Napoli, delle opere di street art realizzate dall’artista francese (è di Rennes) su stencil ed incollate poi in diversi luoghi del centro antico di Napoli. L’uso degli stencil è qualcosa che ho sempre apprezzato, perché non è un modo intrusivo per mescolare street art nei vicoli di Napoli. Però, chiaramente, uno stencil ha un degrado rapido. Alcune opere di Zilda durarono poco, in alcuni casi perché presto vandalizzate o perché collocate in luoghi “vietati, come all’interno di quel che retsa della chiesa della Scorziata. L’opera di Zilda in via Santa Maria dell’Aiuto, invece, è ancora là. Per poco, probabilmente, perché negli ultimi mesi lo stencil è andato degradandosi, il confronto con una foto scattata due anni e qualche mese fa è impietoso: si sta staccando (accartocciandosi) un’ala e la testa di una delle due figure angeliche, mentre l’altra ha di fatto perso entrambe le gambe.
So che il “degrado” è parte integrante di questo tipo di street art, però sarebbe un peccato perdere questo bell’esempio di street art, opera di un artista di fama internazionale. Si può fare qualcosa? Chissà…
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