Mare sporco, parametri batteriologici ben oltre i limiti di legge in diversi punti della penisola sorrentina dopo il violento nubifragio che si era abbattuto sul golfo di Napoli la mattina dell’11 agosto. Nonostante avesse già provveduto a fare il prelievo mensile nei giorni precedenti (con risultati quasi ovunque eccellenti, tranne il consueto divieto di balneazione a Sorrento, località marina grande), i tecnici dell’ARPA Campania hanno effettuato un prelievo d’ “emergenza” nella giornata dell’11 agosto, probabilmente proprio per verificare la tenuta degli impianti fognari, dei depuratori e gli effetti che la quantità d’acqua riversata dai rivi generalmente in secca potessero avere sulla qualità delle acque di balneazione. Il risultato è stato un disastro: acqua ritenuta non balneabile a Meta, a Sant’Agnello, a Sorrento in diversi punti e persino a marina di Puolo, bandiera blu del comune di Massa Lubrense, i cui dati erano da anni ben all’interno dei limiti previsti dalla normativa.
Prima di definire inquinato il mare della penisola sorrentina ovviamente bisognerà attendere i risultati delle controanalisi dei prelievi effettuati ieri 14 agosto, in più punti. I risultati saranno recapitati ai sindaci della penisola sorrentina e disponibili on line già nella giornata di domani, al più lunedì. Di sicuro l’ARPA Campania con queste analisi ha voluto porre l’attenzione sul problema dello stato attuale di fogne e depuratori della penisola sorrentina, con flussi eccessivi e ben poco salutari di acque nere che raggiungono il mare in caso di violenti acquazzoni. Il sistema di sicurezza che devia in caso di “troppo pieno” i flussi di acque nere/bianche in condotti che portano a mare (a pochissima distanza dalla costa) ha fatto il suo “dovere”, salvaguardando la tenuta delle condotte fognarie, facendo sì però che buona parte della penisola sorrentina risultasse fortemente inquinata. Sarebbe il caso di iniziare a pensare di aggiornare il sistema fognario, sia per quanto concerne le massime portate tollerabili, che per quanto riguarda i sistemi di depurazione. Non è da trascurare anche la presenza (più che probabile) di sversamenti abusivi sui rivi di quanti in occasione dei violenti temporali svuota i propri pozzi neri, un’usanza barbara ed ovviamente illegale.
AGGIORNAMENTO
I dati del 14 agosto hanno confermato la situazione di criticità, che ha portato il 18 agosto il sindaco di Sorrento ad emettere il divieto di balneazione (cosa accaduta anche per tratti costieri di Sant’Agnello e Meta). Diversa la situazione di marina di Puolo: parlando con tecnici ARPA si è compreso che i due valori così differenti presenti sul sito (uno ampiamente nella norma e l’altro ampiamente al di sopra) sono riferiti il primo al tratto di marina di Puolo all’interno del comune di Massa Lubrense, dove vi sono gli stabilimenti balneari, l’altro invece (quello che ha causato il simboletto di divieto di balneazione) è nel tratto afferente al comune di Sorrento, fra marina di Puolo e la Pignatella. Ciò nonostante, come atto dovuto, il sindaco Balduccelli la sera del 19 agosto ha emesso un’ordinanza di divieto provvisorio di balneazione su quasi un chilometro di costa, in attesa dei risultati delle analisi dei campioni prelevati nella mattinata dello stesso giorno.