Napoli, 15 gennaio 2015 #9
Napoli è una città “normale” per quanto riguarda gestione rifiuti e pulizia delle strade?
Non è facile rispondere a questa domanda, tanti sono i fattori che contribuiscono alla percezione da parte del cittadino di pulizia di una città.
Se ci si dovesse fermare semplicemente alle immagini delle crisi rifiuti, la risposta sarebbe semplice. Non abbiamo avuto più emergenze rifiuti prolungate.
Se però si volesse dare una risposta oggettiva senza alcun termine di paragone rispetto a situazioni di emergenza, è davvero difficile rispondere. La delusione da parte di molti deriva da affermazioni fatte da de Magistris riguardanti la raccolta differenziata in città, sia in campagna elettorale (il fantomatico 70% in sei mesi), sia in diverse occasioni, che poi non hanno trovato riscontro nella realtà.
Può sembrare paradossale ma nonostante gli investimenti fatti, l’avvio del porta a porta in diverse zone della città e la progressiva introduzione di un numero sempre maggiore di campane per la raccolta differenziata tradizionale nonché di cassonetti dedicati alla raccolta dell’umido, in questi anni l’aumento della percentuale di raccolta differenziata è stato inferiore alle attese. Dal 2009 al 2014 (dati ufficiali “pesati” e verificati aggiornati a luglio) si è passati infatti dal 18,54% al 22,65%, mentre nel 2010 e 2011 le percentuali erano ancora più basse.
A guardare i dati riguardanti il peso della spazzatura raccolta, si può notare che, a parte una specie di assestamento nel corso del 2013, il trend è più che positivo, dato che il quantitativo totale di rifiuto differenziato è in costante aumento, mese per mese, nonostante il totale dei rifiuti sia più o meno costante, se non in dimuzione. I dati finora raccolti dall’ORR, gli unici ufficiali, fanno sperare in un 2014 a suo modo da record, con una %RD poco superiore al 22% (fonte ufficiale Osservatorio Regionale Rifiuti), comunque basso.
Confrontando poi i dati pubblicati all’interno del Bilancio di sostenibilità di ASIA relativo al 2013 (ma pubblicato a fine 2014) con quelli dell’ORR, appare evidente quanto Napoli sia indietro rispetto al resto del paese, dato che nel 2012 Napoli era al 21,3% e l’Italia poco sopra il 40%, mentre la Regione Campania nel suo complesso era poco al di sopra della media nazionale, con il 42,3%.
Da uno sguardo veloce al bilancio di sostenibilità appaiono subito alcuni punti che sarebbe interessante approfondire:
- la % di RD per le zone interessate dal porta a porta (circa 200.000 abitanti) è scesa dal 68% del 2011 al 66% del 2012, al 62% del 2013.
- a detta di ASIA l’indice di strade con insufficiente spazzamento è sceso dal 46% del 2011 al 37% del 2013, con un 34% nel 2012.
- sempre a detta di ASIA nel 2011 vi erano 81 cumuli di rifiuti abbandonati per strada ogni 100 strade, mentre nel 2013 questo numero era praticamente lo stesso 82 ( si suppone sia cambiata la dimensione del cumulo di rifiuti…)
- ASIA ha oltre 2400 dipendenti (di cui 79 donne), in massima parte inquadrati come “operai” (2092), in buona parte (il 41% provenienti dai LSU).
- Gli operai di ASIA hanno età media elevata (55 anni nel 2013), si ammalano relativamente poco rispetto a quanto si possa pensare (6% delle ore totali) e sono retribuiti mediamente molto meglio di quanto si possa pensare ( 30.000 euro di retribuzione annua globale media pro capite)
- Oltre il 70% dei lavori è iscritto ad organizzazioni sindacali
Leggendo e rileggendo questi numeri è difficile dare risposta a quella domanda…
Sullo spazzamento, il miglioramento maggiore si è avuto negli ultimi mesi, con l’entrata in funzione di numerose spazzatrici meccaniche, dato che is è passato da una sola spazzatrice di proprietà che circolava in passato insieme ad una decina a nolo, a dodici spazzatrici di proprietà ed altrettante più o meno a nolo. Purtroppo il limite di queste macchine, che ho visto circolare in numerosi quartieri, sia di giorno che di notte, è che poco possono fare in caso di vicoli e stradine secondarie, che restano troppo spesso in un degrado desolante, nel centro antico come in zone meno centrali.
Colpisce sicuramente quanto infimo sia il numero di operatori ecologici in circolazione (un 200-250) rispetto al numero totale di dipendenti, il che contribuisce non poco ad una mediocrità diffusa del servizio.
Del resto de Magistris stesso, che ho incontrato durante una delle sue sortite da sindaco di strada, ha candidamente ammesso quanto sia più semplice inviare una spazzatrice di notte a pulire una piazza piuttosto che trovare qualche spazzino in più…
Di certo colpisce quell’indice di cumuli di rifiuti abbandonati…
Alla fine probabilmente la risposta alla domanda iniziale è che Napoli non è ancora una città normale per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e della pulizia delle strade, anche se qualcosa oggettivamente è stato fatto nel verso giusto.