E’ difficile dire di conoscere Napoli, quando ogni occasione spesso dimostra di conoscere solo una parte della città di Partenope.
Quando alcuni giorni fa chiesero a me ed altri amici se volevamo recarci insieme a passare una mattinata in un “terreno agricolo” in centro città rimasi un po’ basito e scettico, quando alle indicazioni mi han detto:
Sant’Eframo Vecchio… 200- 300 metri da via Foria…
…son rimasto a bocca aperta.
Giunto sul posto, in mezzo a grandi palazzi moderni, aperto un cancello arruginito, mi si è spalancato un mondo totalmente differente rispetto al contorno e già l’antico viottolo campestre mi ha fatto immaginare cosa avrei visto da lì a poco. C’era un grande terreno, pieno di verde, di alberi di ogni tipo e vegetazione sana e rigogliosa in mezzo alla città, a coprire una porzione di collina che incredibilmente non è stata divorata dal cemento selvaggio (fa parte del parco metropolitano delle colline di Napoli, parte del vallone san Rocco) ma è rimasta così come era oltre un secolo fa: una casa colonica, un percorso scavato dalle acque piovane anticamente instradate per raggiungere i pozzi e tanto verde, con terrazzamenti dedicati alla coltivazione di ortaggi. Salendo verso l’alto, fin quasi alla torre Palasciano (non visibile), il panorama è notevole, con il centro direzionale ed il retro di Palazzo Fuga, il Vesuvio ed interi quartieri di Napoli.
Quel che è più interessante è che il terreno è gestito da un gruppo di napoletani come una specie di bio-orto solidale: c’è un piccolo pezzo di terreno per chiunque voglia provare a cimentarsi con il proprio orto, in un terreno sano, ben tenuto ed al centro della città di Napoli. In rete ci sono poche informazioni, qualcuna sulla pagina facebook denominata “L’Orto di sant’Eframo Vecchio”