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Diario napoletano

~ vivere, sopravvivere, descrivere e raccontare Napoli

Diario napoletano

Archivi Mensili: gennaio 2015

Bike sharing Napoli: ecco le bici, manca poco?

29 giovedì Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in Mobilità, mobilità sostenibile

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biciclette a Napoli, bike sharing a Napoli, mobilità sostenibile

Le bici del bike sharing NapoliNapoli, 29 gennaio 2015 #15

A pochi mesi dalla chiusura del progetto di ricerca, sta per iniziare finalmente la fasa finale di “bike sharing Napoli”: sono infatti state posizionate sulle ciclostazioni le biciclette ufficiali (definitive) del circuito di bike sharing. Colorate, solide, oggettivamente belle e con un tocco di napoletanità che non guasta, a breve, stando alle dichiarazioni ufficiali di bike sharing Napoli, saranno anche (finalmente) utilizzabili.  Ultimo passo sarà la possibilità di scaricare da android / apple l’ app per poter utilizzarle.

Restano ovviamente tutti i dubbi sul futuro di questo progetto, in quanto non è chiaro al momento cosa accadrà dal 31 maggio 2015 in poi, ovvero alla chiusura uffiicale del progetto PON che ha finanziato in massima parte “bike sharing Napoli”.

 

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L’antica scacchiera romana nel campanile, dopo un anno i graffiti vandalici sono ancora là

27 martedì Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in inciviltà a Napoli, Napoli

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archeologia nascosta a Napoli, decumani, degrado a Napoli, vandali a Napoli

ludus latrunculorum napoliNapoli, 27 gennaio 2015 #14

2000 anni fa un gruppo di antichi abitanti di Neapolis era solito giocare al ludus latrunculorum, il gioco dei ladruncoli, una sorta di antesignano latino degli scacchi. La lastra marmorea su cui fu incisa la scacchiera ( 8 x 8 caselle) finì poi per essere utilizzata, insieme ai resti del tempio di Diana, per edificare il basamento del campanile romanico (XI secolo) della chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, il più antico di Napoli, fra i più antichi d’Italia ad essere giunto fino ai nostri giorni.

Stratificazione architettonica e culturale

Napoli è così, passeggiando per il centro antico le tracce del passato sono a portata di mano, più o meno evidenti.

Accade poi che qualche idiota, senza saper nulla né della storia del campanile né di quella lastra, decida di lasciare la sua firma, triste ed inutile testimonianza di ignoranza ed inciviltà spacciata per libertà di comunicazione. Era il gennaio 2014, dopo un anno nulla è cambiato. Probabilmente, a causa della presenza delle incisioni, serve una vera opera di restauro e non una semplice pulizia, però… qualcuno potrebbe finanziare il rapido recupero di questo pezzetto di storia.

Resti tempio romano in campanile di Pietrasanta

La fontana di Monteoliveto ripulita da volontari, bella notizia con polemiche

26 lunedì Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in inciviltà a Napoli, Napoli

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monumenti di Napoli, recupero monumenti, vandali a Napoli

la fontana di Monteoliveto ripulitaNapoli, 26 gennaio 2015 #13

L’altro giorno un gruppo di volontari, su iniziativa del gruppo Sii Turista della Tua città, si è armato di guanti e tanta buona volontà ed ha di fatto ripulito la fontana di Monteoliveto, uno dei monumenti di Napoli in assoluto più vandalizzati da scritte di ogni tipo.  Un gesto di cittadinanza attiva che ha raccolto numerosi consensi in rete ed incredibilmente è passato quasi inosservato sui media locali. Un gesto che, al di là del significato intrinseco e del risultato raggiunto, ha scatenato anche non poche polemiche, a causa di alcuni fattori che non si possono non approfondire.

E’ indubbio che in casi come questi la voglia di fare del bene senza però conoscere alcune regole basilari porta a commettere errori. Alcuni post pubblicati su facebook dagli stessi organizzatori non possono passare inosservati, dato che l’invito era quello di munirsi di RETINE per pulire marmi vecchi di secoli ed una fontana che, al di là dello stato di degrado, è un importante monumento del XVII secolo napoletano.

Sii Turista Della Tua Città

Alleati con noi il 24 gennaio e scendi in strada alle ore 18:30 a Piazzetta trinità maggiore ( MONTEOLIVETO ) armati di guanti no-usa e getta, panni per lavare, 2 pacchi di retine a testa, un secchio, 2 pacchi di spugne. Il diluente lo portiamo noi.
Essere napoletano è meraviglioso!
Militare con Amore
Sii Turista Della Tua Città!

Lo stesso presidente della municipalità, alla lettura di questo messaggio, si è in parte dissociato, condividendo l’idea ma non il modo con cui è stata ottenuta.  Altri, in rete, hanno avviato lunghe diatribe non sempre costruttive.

Sta di fatto che gli organizzatori, su mia richiesta, hanno specificato, seppur con tono polemico, che

Sii Turista Della Tua Città [….]
Si possono tranquillizzare le persone che hanno così a cuore le fontane di Napoli a tal punto ancora da scrivere che vogliono sapere cosa abbiamo utilizzato. Abbiamo utilizzato:
Impacchi di bicarbonato (naturale quindi), diluenti, tutti miscelati con acqua per renderli meno aggressivi, spugnette e retine sono state utilizzate solo dove la situazione era critica e la pittura non andava via.
Se avete dubbi o critiche da muovere, v’invitiamo ad andare presso la fontana e vedere come è tornata pulita, splendente e bella!
A noi non piace chi si lamenta e crea scocciature.
Noi siamo attivi e costruttivi e cosa fondamentale pratici!

Solo in serata del 26 gennaio è stato chiarito che l’intervento è stato coordinato da restauratori di professione.  Quel che mi preme sottolineare è che interventi di questo tipo, di grande importanza, vanno fatti di concerto con le istituzioni in quanto una cosa è pulire un arredo urbano, altra cosa è mettere mano ad un monumento storico di grande valore.

La fontana di Monteoliveto era in condizioni pietose ed a breve (chissà… quando) sarebbe stata ripulita nell’ambito del progetto Monumentando, di sicuro però pensare che siano state utilizzate retine, ancorché “dove la situazione era critica”, mi lascia non poco basito.

Pur non essendo in alcun modo esperto di restauro, ricordo ancora le poche nozioni che mi sono state impartite quando mi son cimentato nella rimozione delle scritte vandaliche dalle panchine e fioriere di piazza Borsa (arredo urbano del XXI secolo): pennelli, solventi particolari scelti da restauratori, carta e tanto olio di gomito…  nessuna retina…

Rimozione graffiti in piazza Borsa

Rimozione graffiti in piazza Borsa (2013)

La mia speranza è che le mie preoccupazioni siano eccessive e che si possa valutare solo l’aspetto positivo della cosa (la pulizia della fontana, finalmente).

Bisogna però stare molto attenti in tali operazioni, in quanto una pulizia troppo audace può danneggiare un monumento ancora di più rispetto alla scritta vandalica stessa, questo è un particolare che non va mai trascurato.

Spero che nei prossimi giorni qualcuno che abbia un minimo di competenze sulla cosa possa intervenire, in modo tale da dare giusta gloria ai volontari oppure da cercare di spiegare se vi siano stati errori.

Aggiornamento.

Sulla questione è intervenuto nuovamente anche il consigliere municipale Pino de Stasio (delega al patrimonio UNESCO), che ha contattato direttamente l’assessore Clemente, che era presente all’iniziativa:

[…] Anche io ero preoccupato pur difendendo l’iniziativa che ha rimesso in moto un sostanziale stallo del progetto Monumentando.Ho sentito l’Assessora Clemente che mi ha rassicurato confermando che tutto è stato fatto in presenza di restauratori e che i ragazzi seguivano il protocollo di ripulitura per il caso di specie.Tutto è stato fatto a costo zero ed i ragazzi, per ore ,hanno anche sensibilizzato i tanti gruppi di ragazze e ragazzi che osservavano attivamente il lavoro che si stava eseguendo.

Qualche dubbio resta, ma si tratta di una nota che tranquilizza.

In data 27 gennaio è giunta anche la nota ufficiale della II municipalità che, prendendo atto dell’opera di pulizia effettuata da parte di volontari, ha richiesto al comune di modificare leggermente le specifiche del progetto Monumentando per quanto riguarda la fontana di MOnteoliveto, prevedendo di destinare parte degli euro stanziati alla realizzazione di una recinzione protettiva.

Aggiornamento del 29 gennaio:

Pare che la Soprintendenza abbia comunicato in via informale alla II Municipalità che la pulizia è stata effettuata in assenza di restauratori accreditati (il che non significa che non vi fossero) e che le retine utilizzate potrebbero aver creato danni al monumento…


Città della scienza e la spiaggia…

24 sabato Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in Bagnoli, Napoli

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Bagnoli, Città della Scienza, Riqualificazione ambientale

incendio città della scienzaNapoli, 24 gennaio 2015 #12

Città della Scienza continua a dividere esperti ed opinione pubblica, a quasi due anni dall’incendio doloso che distrusse gran parte del discusso Science Centre. Il bando di concorso per la ricostruzione si è chiuso qualche giorno fa, con la partecipazione di poco meno di un centinaio di studi di architettura, ma le polemiche sul “DOVE” si debba ricostruire e sull’opportunità di destinare prima fondi alla ricostruzione (si parla di circa 50 milioni di euro fra fondi pubblici e quel che fu racimolato con le donazioni private) che alla bonifica fioccano ancora in abbondanza.

La questione è nota ai più: il 4 marzo 2013 un rogo doloso distrusse parte di Città della Scienza e nei giorni, settimane e mesi successivi fu grande la reazione dei napoletani, fra attestati di stima, giganteschi flash mob e donazioni.

Quando poi si è trattato di rivedere il progetto iniziale, di ricontestualizzare la presenza stessa all’interno di una sempre più complessa gestione del recupero dell’ex-area industriale di Bagnoli, sono iniziate le polemiche.

Volendo riassumere brevemente, senza approfondire la lettura dei piani regolatori, dei progetti iniziali e senza ben ricordare il contesto iniziale, la questione è essenzialmente una:

  Città della Scienza va ricostruita dov’era o più all’interno, permettendo il recupero della spiaggia?

In ballo c’è quanto scritto nel piano regolatore e la vecchia questione del “ripristino della linea di costa”.  Soprattutto, c’è da capire se Città della Scienza così com’è sia abusiva o meno.  Su facebook, nel gruppo molto frequentato denominato Democratici contro il fumo rivoluzionario di De Magistris  (amministrato da Umberto de Gregorio), in risposta ad uno dei tanti post di questi giorni sulla questione, è intervenuto direttamente Massimo Pica Ciamarra, che di città della Scienza fu il progettista:

Massimo Pica Ciamarra Bugie di fuoco ! Ho progettato nel 1993 la Città della Scienza, non sulla spiaggia, ma sulle tracce di un complesso industriale lì da prima dell’unità d’Italia. La spiaggia è oltre, zona demaniale, erosa a seguito della realizzazione del collegamento viario fra Nisida e Coroglio. Il progetto 1993 è coerente con il PRG allora vigente, perfettamente legittimo. Leggi successive e il nuovo PRG hanno previsto diversamente: ma, nel rispetto della legalità, quando gli Accordi di Programma 1996, 1997, 2006 saranno decaduti: tra molti decenni. Condivido: oggi il Bando di concorso prevede opere non coerenti con le norme attuali, ma c’è un’artificiosa polemica che punta a immettere nell’immaginario collettivo che la Città della Scienza occupi la spiaggia e sia una costruzione abusiva. Questo è falso.    ed ancora:

Massimo Pica Ciamarra Semplicità. La legittimità del ripristino del tetto bruciato e di quanto distrutto è acclarata da vari pareri pro veritate. Bastava una DIA. Costruire un edificio sostanzialmente diverso anche nel sedime richiede invece variante di PRG in contrasto con norme sopravvenute.

Un intervento chiaro, che evidenzia quanto la questione sia complessa: città della Scienza non fu costruita abusivamente, ma su resti di archeologia industriale e la spiaggia cui si fa riferimento, in realtà, era già in massima parte erosa nel 1993. Al contempo appare evidente che la ricostruzione passerà per numerosi uffici (comunali ma anche legali probabilmente), in quanto se il semplice ripristino, a detta del celebre e controverso architetto (non tutte le sue opere sono amate dalla città), avrebbe necessitato al massimo di una DIA, ricostruire da zero richiederà una variante al PRG.

Città della Scienza va ricostruita, perché si tratta di una risorsa per l’intera cittadinanza, un luogo dove portare bambini di ogni età per ottenere un approccio ludico-divulgativo alle scienze che altrimenti a Napoli mancherebbe. Dove ricostruirla è una questione più ampia, il primo pensiero ovviamente va al rogo doloso, al cercare di capire quali interessi abbiano causato un tale scempio, ed allora sembrerebbe giusto ricostruire lo science center dov’è, accanto e avanti a quel che è rimasto e che tornato quasi subito operativo e funzionale.

Il problema “spiaggia” è più ampio e doloroso, perché ancora oggi non si sa bene quando e se inizieranno i lavori di bonifica dell’intera zona, compromessa in modo quasi irrecuperabile dalla follia dei ruggenti anni ’50 e ’60, dalla presenza della famigerata colmata e dai tanti residui di attività industriale che giacciono sotto la terra ed il mare di Bagnoli. Di sicuro, senza alcuna opera di bonifica, sarebbe da folli pensare di utilizzare la spiaggia di Bagnoli, così compromessa come è oggi.  Parimenti, se vincolare la ricostruzione di Città della Scienza alla bonifica della zona sembra una forzatura, è impensabile che la classe politica campana non sia impegnata in prima linea per ottenere quanto prima una risposta soddisfacente.

Si parla tanto di “terra dei fuochi” e dei danni che  i roghi stanno causando alla cittadinanza di quelle zone, ma quale è stato ed è attualmente l’impatto ambientale dell’area industriale di Bagnoli sulla salute dei napoletani ?  Quali i rischi legati alla rimozione della colmata? Quali i benefici?  Troppo semplice discutere utilizzando banalmente il termine “spiaggia”, lasciando immaginare a chi legge ed a chi ascolta la possibilità di riconquistare facilmente un luogo paradisiaco.

Note: la colmata di Bagnoli

da laboratorionapoletano.com del dicembre 2013

Ma cosa è la colmata di Bagnoli?  Una delle più grandi “bombe ecologiche” d’Italia, una delle peggiori eredità che i nostri avi hanno lasciato alla nostra generazione, quella di riqualificare luoghi incantevoli irrimediabilmente contaminati a piani industriali e di edilizia scellerati.   Negli anni ’60 per ampliare l’area industriale che da lì a poco avrebbe assunto il nome di “Italsider” si decise di “colmare” il tratto di litorale fra Coroglio e Bagnoli con tonnellate e tonnellate di materiale di risulta e scarti di Ilva e Cementir, “residui della lavorazione della ghisa e dell’acciaio misti a cemento (fonte)”. Nel corso degli ultimi decenni, dalla dismissione dell’intera area industriale, la colmata è stata al centro dei piani di riqualificazione e bonifica ambientale del territorio di Bagnoli, perchè non si può intervenire su Bagnoli senza prima rimuovere o cementificare (le proposte son più o meno queste da sempre)  la “colmata a mare”.  
Rileggere un vecchio articolo pubblicato da Il Denaro nel 2007 aiuta a comprendere quali siano stati in passato i progetti (si pretendeva di prendere l’intera colmata e portarla a Piombino per la bonifica…) e quanto denaro pubblico sia stato sprecato. 

 

 

Quali sono le migliori scuole di Napoli? Ecco quelle che sfornano i migliori studenti universitari…

20 martedì Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in istruzione a Napoli

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scuole di Napoli

Napoli, 20 gennaio 2015 #11

Quali sono le migliori scuole di Napoli? Una volta individuato l’indirizzo, dove conviene iscriversi?

Gennaio è il mese delle scelte per chi deve iscriversi a scuola e da quest’anno, come fatto notare sul numero de il Venerdì di la Repubblica del 16 gennaio, esiste anche uno strumento on line realizzato dalla Fondazione Giovanni Agnelli, eduscopio.  Il concetto di base è semplice, anche se non del tutto esaustivo e limitato a chi ritiene di continuare a studiare anche dopo aver ottenuto l’ambito diploma:

andremo a vedere cosa è successo a chi si è diplomato in quella scuola e poi si è iscritto all’università

Eduscopio non fa altro che dare un indice ad ogni scuola secondaria in base ai risultati ottenuti dai propri ex-alunni iscritti al primo anno di università, ovviamente, con alcuni fattori correttivi per normalizzare e confrontare materie e tipologie di scuole fra loro distanti anni luce.

Il presupposto è che:

Chi ha avuto una buona istruzione scolastica e un buon orientamento è più probabile che ottenga buoni risultati universitari!

e ne consegue che, per definizione, il sito si occupa solo di licei e di istituti tecnici e, fra questi, prende in considerazione solo quelle scuole da cui almeno il 30% degli alunni diplomati si sia iscritto all’università.   Anche se sembra un po’ uno strumento che fa tornare a classificazioni di epoca gentiliana, per licei ed istituti tecnici può fornire valide informazioni, mentre esclude a priori gli istituti professionali, in quanto per definizione mirati all’occupazione subito usciti dalla scuola.

Quali sono i risultati di questa indagine?

I primi cinque licei classici di Napoli ed immediati dintorni:

  1. Sannazaro
  2. Vico
  3. Umberto I
  4. Pansini
  5. Quinto Orazio Flacco (Portici)

I primi cinque licei scientifici

  1. Mercalli
  2. Conv. Naz. Vittorio Emanuele II
  3. Caccioppoli
  4. Cuoco
  5. Alberti

I primi cinque tecnico-economici

  1. Elena di Savoia
  2. De Nicola
  3. Mario Pagano
  4. Carlo Levi (Portici)
  5. Enrico Caruso

Fatevi un giro sul sito, perché al di là delle classifiche, per ogni scuola vengono indicati la % di iscritti, le medie voto al primo anno, il confronto con le altre  scuole dello stesso settore, tutte informazioni che possono contribuire alla scelta della scuola.  Ad esempio, nel caso forse più eclatante, ovvero la presenza dell’Elena di Savoia in testa alle classifiche per quanto riguarda i tecnico-economici, dalla scuola di largo San Marcellino (che presenta anche gli indirizzi biotecnologico e turistico) si iscrivono in percentuale più studenti all’università rispetto alla media degli altri istituti tecnici, ma molti in meno rispetto ad un Mario Pagano, ma evidentemente, per essere primo in classifica, mediamente gli studenti fanno più esami ed ottengono voti migliori il primo anno di iscrizione.

 

 

Campanile di Santa Chiara: chi realizzerà la scala d’accesso all’antica torre campanaria?

19 lunedì Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in centro antico di Napoli, turismo a Napoli

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restauro monumenti Napoli, Spaccanapoli

panorama di Napoli dal campanile di Santa ChiaraNapoli, 19 gennaio 2015 #10

Come già anticipato alcuni mesi fa fra qualche mese residenti e turisti potranno godere di un panorama di Napoli unico e che in pochissimi hanno potuto ammirare. Sarà infatti possibile visitare l’antica torre campanaria di Santa Chiara, percorrere la trecentesca scala a chiocciola interna ed arrivare ad ammirare Piazza del Gesù, Spaccanapoli e Napoli tutta dall’alto.   Al momento ciò non è possibile in quanto la torre è fisicamente scollegata dalla strada, in quanto manca la scala esterna d’accesso ed è da oltre un secolo che non viene aperta.

La seconda municipalità di Napoli ed il suo presidente, Francesco Chirico, hanno pertanto indetto un “concorso di idee”, per  la realizzazione di una scala esterna di accesso alla Torre Campanaria della Basilica di Santa Chiara.   Il vincitore avrà un premio di 3500 euro e la municipalità ha stanziato 50.000 euro per la realizzazione dell’accesso esterno. 

Chiunque sia interessato a partecipare potrà recarsi alla conferenza stampa di presentazione del concorso di idee che si terrà

giovedì 22 gennaio 2015 alle ore 11,00 presso la Sala Maria Cristina all’interno del complesso di Santa Chiara

Di sicuro l’apertura del campanile di Santa Chiara a residenti e turisti sarà una grandissima novità per Napoli.

Aggiornamento:

A questo link è possibile reperire tutte le informazioni utili per partecipare al concorso di idee:

Bando di concorso di idee in un’unica fase ed in forma aperta ed anonima per il progetto di “realizzazione di una scala di accesso alla Torre Campanaria della Basilica di Santa Chiara” ai sensi dell’art. 108 del D.Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii. -CIG: ZFA11253C4 – CUP: B61B13000690005.

Scadenza: entro le ore 12.00 del giorno 25/03/2015.

L’accesso al campanile avviene attraverso una apertura posta a quattro-cinque metri di altezza, dall’interno del cortile di santa Chiara.

I numeri di ASIA fra differenziata e rifiuti rimasti per strada…

15 giovedì Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in rifiuti e Napoli

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ASIA Napoli, rifiuti a Napoli, spazzamento strade

Napoli, 15 gennaio 2015 #9

Napoli è una città “normale” per quanto riguarda gestione rifiuti e pulizia delle strade?

Non è facile rispondere a questa domanda, tanti sono i fattori che contribuiscono alla percezione da parte del cittadino di pulizia di una città.

Se ci si dovesse fermare semplicemente alle immagini delle crisi rifiuti, la risposta sarebbe semplice.  Non abbiamo avuto più emergenze rifiuti prolungate.

Se però si volesse dare una risposta oggettiva senza alcun termine di paragone rispetto a situazioni di emergenza, è davvero difficile rispondere.  La delusione da parte di molti deriva da affermazioni fatte da de Magistris riguardanti la raccolta differenziata in città, sia in campagna elettorale (il fantomatico 70% in sei mesi), sia in diverse occasioni, che poi non hanno trovato riscontro nella realtà.

Può sembrare paradossale ma nonostante gli investimenti fatti, l’avvio del porta a porta in diverse zone della città e la progressiva introduzione di un numero sempre maggiore di campane per la raccolta differenziata tradizionale nonché di cassonetti dedicati alla raccolta dell’umido, in questi anni l’aumento della percentuale di raccolta differenziata è stato inferiore alle attese.   Dal 2009 al 2014 (dati ufficiali “pesati” e verificati aggiornati a luglio) si è passati infatti dal 18,54% al 22,65%, mentre nel 2010 e 2011 le percentuali erano ancora più basse.

dati raccolta differenziata Napoli

dati raccolta differenziata Napoli (fonte ORR)

A guardare i dati riguardanti il peso della spazzatura raccolta, si può notare che, a parte una specie di assestamento nel corso del 2013, il trend è più che positivo, dato che il quantitativo totale di rifiuto differenziato è in costante aumento, mese per mese, nonostante il totale dei rifiuti sia più o meno costante, se non in dimuzione.   I dati finora raccolti dall’ORR, gli unici ufficiali, fanno sperare in un 2014 a suo modo da record, con una %RD poco superiore al 22% (fonte ufficiale Osservatorio Regionale Rifiuti), comunque basso.

Confrontando poi i dati pubblicati all’interno del Bilancio di sostenibilità di ASIA relativo al 2013 (ma pubblicato a fine 2014) con quelli dell’ORR, appare evidente quanto Napoli sia indietro rispetto al resto del paese, dato che nel 2012 Napoli era al 21,3% e l’Italia poco sopra il 40%, mentre la Regione Campania nel suo complesso era poco al di sopra della media nazionale, con il 42,3%.

Da uno sguardo veloce al bilancio di sostenibilità appaiono subito alcuni punti che sarebbe interessante approfondire:

  • la % di RD per le zone interessate dal porta a porta (circa 200.000 abitanti) è scesa dal 68% del 2011 al 66% del 2012, al 62% del 2013.
  • a detta di ASIA l’indice di strade con insufficiente spazzamento è sceso dal 46% del 2011 al 37% del 2013, con un 34% nel 2012.
  • sempre a detta di ASIA nel 2011 vi erano 81 cumuli di rifiuti abbandonati per strada ogni 100 strade, mentre nel 2013 questo numero era praticamente lo stesso 82 ( si suppone sia cambiata la dimensione del cumulo di rifiuti…)
  • ASIA ha oltre 2400 dipendenti (di cui 79 donne), in massima parte inquadrati come “operai” (2092),  in buona parte (il 41% provenienti dai LSU).
  • Gli operai di ASIA hanno età media elevata (55 anni nel 2013), si ammalano relativamente poco rispetto a quanto si possa pensare (6% delle ore totali) e sono retribuiti mediamente molto meglio di quanto si possa pensare ( 30.000 euro di retribuzione annua globale media pro capite)
  • Oltre il 70% dei lavori è iscritto ad organizzazioni sindacali

Leggendo e rileggendo questi numeri è difficile dare risposta a quella domanda…

Sullo spazzamento, il miglioramento maggiore si è avuto negli ultimi mesi, con l’entrata in funzione di numerose spazzatrici meccaniche, dato che is è passato da una sola spazzatrice di proprietà che circolava in passato insieme ad una decina a nolo, a dodici spazzatrici di proprietà ed altrettante più o meno a nolo.   Purtroppo  il limite di queste macchine, che ho visto circolare in numerosi quartieri, sia di giorno che di notte,  è che poco possono fare in caso di vicoli e stradine secondarie, che restano troppo spesso in un degrado desolante, nel centro antico come in zone meno centrali.

Colpisce sicuramente quanto infimo sia il numero di operatori ecologici in circolazione (un 200-250) rispetto al numero totale di dipendenti, il che contribuisce non poco ad una mediocrità diffusa del servizio.

Del resto de Magistris stesso, che ho incontrato durante una delle sue sortite da sindaco di strada, ha candidamente ammesso quanto sia più semplice inviare una spazzatrice di notte a pulire una piazza piuttosto che trovare qualche spazzino in più…

Di certo colpisce quell’indice di cumuli di rifiuti abbandonati…

Alla fine probabilmente la risposta alla domanda iniziale è che Napoli non è ancora una città normale per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e della pulizia delle strade, anche se qualcosa oggettivamente è stato fatto nel verso giusto.

 

 

Boom di presenze turistiche a Napoli negli ultimi tre anni…

14 mercoledì Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in Napoli, turismo a Napoli

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dati turismo a Napoli, statistiche Napoli

dati statistici alberghi a napoliQuesta mattina chi cura il profilo facebook “Città Metropolitana di Napoli” ha pubblicato una serie di dati statistici sul turismo a Napoli, soffermandosi sull’incremento notevole che la città di Napoli ha avuto in termini di “numero di presenze annue” negli ultimi tre-quattro anni, nonché, di conseguenza, sull’incremento della percentuale di utilizzazione dei  posti letto di strutture ricettive alberghiere.

Premessa: per “presenze” si intende il numero complessivo di pernottamenti, non il numero di persone che effettivamente hanno visitato Napoli.  Una famiglia di quattro persone che visita la città per cinque notti equivale a 20 presenze.

Confrontando questi dati con quelli presenti sul sito della Camera di Commercio e relativi all’intera provincia (ora città metropolitana) il dato è ancora più completo.

Nel 2011 e 2012 Napoli ha avuto oltre due milioni di presenze mentre in totale la provincia in entrambi i casi ha superato le 10 milioni di presenze turistiche, cui vanno aggiunti i turisti del settore crocieristico. Del resto, come noto, la maggior parte delle strutture di ricezione turistica in provincia di Napoli è divisa fra la penisola sorrentina, Capri ed Ischia.   Nel 2013 le presenze sono sensibilmente aumentate, toccando valori mai raggiunti negli ultimi 15 anni, nonostante l’offerta alberghiera non sia aumentata in termini di posti letto negli ultimi anni. Per quanto riguarda il 2014 la regione Campania ha già anticipato che il trend positivo riguarda non solo Napoli ma anche Salerno, la penisola sorrentina, Capri.

Venti per cento in più a Napoli, trenta per cento in più a Salerno, dodici per cento in più nella Penisola Sorrentina ed a Capri;

Pur inquadrato in un contesto di città metropolitana più ampio, il risultato di Napoli città resta indubbiamente impressionante, sia perché mostra come la criticata politica focalizzata sul rilancio dell’immagine attuata dal primo de Magistris stia portando frutti non da poco, sia perché risalire dopo la crisi rifiuti non era facile.

Sia chiaro, sono stato il primo a criticare Luigi de Magistris quando, in una città sommersa dai problemi ancor prima che dalla spazzatura, continuava ostinatavamente a concentrarsi su eventi sportivi, su immagine pura, in modo a prima vista alquanto fumoso ed improduttivo.  Fra errori di gioventù, eccessiva ostinazione e qualche difetto di comunicazione, il sindaco attirò a sè no poche critiche ed antipatie.  E’ però oggettivo che Napoli stia vivendo oggi, a distanza di quasi quattro anni dalle elezioni amministrative, un periodo eccezionale per quanto riguarda le presenze di turisti, il cui incremento è tangibile ed evidente.

Questo dato, inconfutabile, deve spingere cittadini ed amministrazione ad essere ancora più attivi nel combattere l’inciviltà di alcuni, in modo che il nostro centro storico, patrimonio UNESCO, sia sempre fruibile ai tanti turisti che arrivano in città.

 

 

Il murales di Pino Daniele nel centro antico di Napoli va rimosso?

09 venerdì Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in Napoli, street art a Napoli

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murales, Pino Daniele, street art a Napoli

murales pino daniele ecce homo Napoli, 9 gennaio 2015 #7

Oggi è stato realizzato un murales in memoria di Pino Daniele all’angolo fra piazzetta Ecce Homo e via Santa Maria dell’Aiuto, a pochi passi dal 32 di Santa Maria la Nova dove il grande artista napoletano ha vissuto fra tanti anni.

Al di là del (discutibile e personale) risultato estetico, l’opera del writer Zemi, attivo a Napoli da una ventina d’anni, sta provocando in rete accese discussioni, dato che il murales è stato realizzato in pieno centro antico, proprio di fronte all’ingresso di quel piccolo gioiello di architettura che è la chiesa di Santa Maria dell’Aiuto.

murales pino daniele a Napoli centro anticoSe è vero che, come sostiene il consigliere della municipalità Pino de Stasio, in genere grande difensore dei monumenti, va fatta distinzione fra street art e graffiti e la zona è piena zeppa di veri e propri atti vandalici, è pur vero che l’insegnamento di un grande interprete della street art come Zilda, in questo caso non è stato raccolto. Il celebre writer di Rennes infatti è solito disseminare il centro antico di Napoli di proprie opere, realizzate però su stencil che nel tempo si degradano e vengono via, in modo tale da non vandalizzare né deturpare il patrimonio UNESCO.  A pochi passi dal murales di Zemi è infatti ancora visibile la bella opera di Zilda.

Sinceramente condivido la posizione ufficiale di Francesco Chirico, che su facebook è intervenuto in questo modo:

Credo da Presidente di Municipalità e da fan di Pino Daniele che questo murales realizzato su una fabbricato di una Piazza Storica vada rimosso quanto prima. Si tratta senza mezzi termini di un espressione artistica illegale che l’istituzione non puo avallare indipendentemente dai sentimenti personali

Napoli: contrasti (e ganasce per auto rimaste in strada)

07 mercoledì Gen 2015

Posted by Fabrizio Reale in Napoli

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contrasti, ganasce auto a Napoli

Napoli: contrastiNapoli, 7 gennaio 2015 #6

Non avrei scritto nulla sul mio diario napoletano questa sera,  alla fine però mi è venuta in mente quest’immagine, che rappresenta un insieme di contrasti che si sono alternati e susseguiti in rapida successione: un’auto parcheggiata sul marciapiede, un automobilista che si libera della ganascia e parte contromano verso la libertà, una strada solo in parte bagnata (l’auto era appena andata via) e solo in parte illuminata dai lampioni, un signore che con il proprio ombrello cammina in mezzo alla strada invece di utilizzare il marciapiede.

Napoli è una città  piena di contrasti, in cui spesso è difficile anche solo aspirare alla “normalità”.  Quante piccole assurdità e quanti non sensi si incontrano passeggiando per le vie di Napoli…

… piuttosto…   è la seconda volta in pochi giorni che davanti a me qualcuno si libera con relativa semplicità di una ganascia…  niente a che vedere con una scena cult dei Simpson (Homer vs New York City, 1997):

Non ho idea di come facciano, eppure pare sia qualcosa di fattibile… già dieci anni fa un articolo di giornale riferiva di un fiorentino che, cambiando la gomma alla propria auto, riuscì a liberarsi della ganascia (fu poi denunciato).

 

 

 

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