Napoli, 19 dicembre 2014, Premessa al diario napoletano*
Non è mai facile scrivere di Napoli, ancor meno se chi pretende di accumulare parole sulla città di Partenope è nato a Napoli, ha vissuto sempre a Napoli, ha studiato a Napoli e lavora financo a Napoli. Il rischio di cadere nel banale è dietro l’angolo: da una parte c’è il colorato baratro dell’oleografia e dall’altro quello oscuro del vittimismo; cercare di scrivere posando i piedi per terra e guardando da quello che sembra il punto di vista più corretto non è mai facile quando oggetto dei propri pensieri è Napoli.
Vivere, sopravvivere, descrivere, raccontare.
Ecco spiegato il senso di questo blog, un diario su cui scriverò pensieri e riporterò immagini stampate nella mia mente ancor prima che sulla scheda SD della mia nikon, cercando di raccontare come vivere il quotidiano, come sopravvivere ad alcune dinamiche del tutto incomprensibili e soprattutto come descrivere e raccontare quella profonda stratificazione che caratterizza Napoli, che è sociale e culturale ancor prima che geologica, artistica ed architettonica.
Stratificazione
Scrivo di e su Napoli da anni oramai e la parola che meglio racchiude l’essenza di questa incredibile città è forse proprio “stratificazione”. Napoli è l’esempio assoluto di città stratificata: nel centro antico a dieci-quindici metri di profondità vi sono resti della città greca sui quali è stata costruita quella romana e pian piano tutte le altre, in un continuo sovrapporsi, in una continua assimilazione da parte delle mura di questa città ancor prima che dell’essenza stessa dei napoletani di tutte quelle culture che venivano qui a fondersi ed a mescolarsi. Greci, romani, bizantini e poi normanni, svevi, francesi, spagnoli, austriaci, italiani.
Nelle pietre come nella lingua parlata, nei colori degli abitanti della città come nei modi di fare e comportarsi tutto lascia intendere quanto questa città di mare sia fusione di centinaia di civiltà, che qui non si sono mai del tutto sovrapposte ma hanno scelto di mescolarsi, di aggiungere ciascuno un tassello a quel che già c’era.
Fabrizio
*il diario napoletano inizierà le proprie pubblicazioni il 1 gennaio 2015, questi primi post sono poco più che un test
La fotografia del giorno
I tasselli dell’antico mosaico sono stati fotografati all’interno del complesso archeologico delle terme romane di via Terracina, a Fuorigrotta, all’angolo con via Marconi. Descrizione del sito archeologico
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